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"Atto eversivo", il delirio di Leoluca Orlando. Come se ne esce sulla bocciatura del ddl Zan

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Ormai a sinistra stanno dando moltissime prove di delirio, dopo la sconfitta parlamentare del disegno di legge Zan. Ciascuno si sente in diritto di spararla più grossa dell’altro.

 

L’ultima – anche se non si sa mai… - viene dalla Sicilia ed esce dalla bocca di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Orlando ha partecipato al Palermo Pride che si svolgeva in città e non ce l’ha fatta a non spararla grossa: “Questa è la Palermo dei diritti che si rivolge all’Italia dei diritti negati. La bocciatura al Senato del ddl Zan è un atto eversivo che viola i principi della nostra Costituzione”. 

 

Un atto eversivo, così ha bollato il voto libero di Palazzo Madama. Eversivo perché non coincide con le sue opinioni su una proposta di legge quantomeno controversa? In Parlamento adesso bisogna chiedere il permesso del sindaco di Palermo per poter decidere? 

“Atto eversivo” è un’espressione davvero pesante e chi in Parlamento c’è stato e non per poco tempo dovrebbe risparmiarsi frasi del genere riferite ad una votazione.

 

Se la maggioranza del Senato – con un voto segreto e quindi non soggetto a pressioni – ha deciso in quella maniera, potrà non piacere ma nessuno si può permettere di bollare in maniera indegna un voto dell’assemblea di Palazzo Madama.

Anche perché se non si vota a scrutinio segreto proprio una norma sulla libertà di opinione, viene davvero difficile quando possa capitare ancora.

 

Una brutta uscita, quella di Orlando, che ne segue molte altre, ma che le supera quanto a scarsa eleganza per un uomo che nelle istituzioni ci sta da una vita. Ma forse il corteo di Palermo deve avergli dato alla testa e ha delirato.

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