fuga dal consiglio comunale
Centrodestra Roma, Rampelli durissimo con Michetti: "Danno all'intera coalizione"
La scelta clamorosa di Enrico Michetti di rinunciare al seggio in Consiglio comunale ha scatenato dure reazioni nel centrodestra. Il candidato sindaco di Roma sconfitto da Roberto Gualtieri, si è infatti dimesso dall’incarico di consigliere comunale per continuare nella sua attività di direttore della Gazzetta Amministrativa, periodico che si occupa di consulenze legali agli enti locali. Michetti ha spiegato che continuando con la sua attività "potrò continuare ad offrire un contributo civico alla buona amministrazione, indubbiamente superiore rispetto a quanto potrei garantire ove assumessi il ruolo politico di consigliere di opposizione".
Il commento forse più duro della giornata è quello del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia. "Apprendo delle dimissioni di Enrico Michetti dalla carica di consigliere comunale, decisione che mi risulta personale e non concordata con alcuno, tanto meno con me - come si va raccontando - o con la Federazione romana di FDI, artefici di una battaglia senza risparmio in suo sostegno. Se mi avesse richiesto un parere avrei dichiarato l’inopportunità di tale scelta e il danno che si sarebbe arrecato alla credibilità dell’intera coalizione", si legge nella nota diramata da Rampelli.
"Michetti è stato scelto anche per le sue storiche battaglie sociali, di opposizione a Raggi, Conte e Zingaretti fatte attraverso i microfoni di Radio Radio, emittente romana d’assalto - continua l'esponente di FdI - Non solo dunque per le sue competenze amministrative. Era per questo conosciuto al pubblico romano, per le sue sferzate al potere, lo stare dalla parte dei cittadini, non certo per le consulenze nei piccoli comuni del reatino o per le sue lezioni universitarie a Cassino, in provincia di Frosinone - aggiunge -. Avrebbe pertanto svolto benissimo il suo ruolo di oppositore, da vero ’tribuno del popolo'. Sono sicuro che la maggioranza dei 375mila romani che gli hanno assegnato il mandato a rappresentarli l’hanno fatto pensando che sarebbe stato un buon sindaco ma anche un buon consigliere comunale".
"In democrazia chi si candida a ricoprire un ruolo sa bene che in caso di sconfitta deve onorare il mandato. In questo panorama c’è comunque una buona notizia che riguarda il subentro di un già consigliere comunale, Federico Rocca, persona laboriosa e competente che avrebbe meritato l’elezione immediata anche perché sostenuto da un mare di bravissimi militanti e dirigenti apicali di FDI. Per questo festeggiamo compatti la meritata conquista del sesto seggio in Campidoglio", conclude Rampelli.