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Torino, il neo sindaco Lo Russo fa già infuriare tutto il Pd. Chi ha messo in giunta, nervi tesi nel centrosinistra

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Pd nei guai a Torino dopo la vittoria elettorale alle amministrative. Il neo sindaco Stefano Lo Russo nominando la giunta fa fuori tutti i pretendenti del suo partito fregandosene di manuali Cencelli fra le correnti e di equilibri fra anima cattolica ed ex comunisti. Su 10 assessori solo 3 al Pd, e tutti scelti da lui facendo infuriare il partito. Che ora gli si rivolta contro polemizzando su un’altra scelta: avere nominato un architetto milanese all’urbanistica. Ma come, dicono i dirigenti del partito, attentato al campanile: non ne poteva trovare uno nella città che lo aveva eletto?

 

Il caso è quello di Paolo Mazzoleni, architetto 47enne, ex presidente dell'ordine degli architetti di Milano e della commissione paesaggio del capoluogo lombardo. È stato scelto da Lo Russo per immaginare la Torino del futuro, provocando le ire di molti dem sul "forestiero." Ma c'è maretta anche per la noimina dell'assessore alla Cultura, la napoletana Rosanna Purchia.

 

Lo Russo con queste scelte vuole rompere le "filiere del consenso" che hanno caratterizzato storicamente la distribuzione dei posti della sinistra che si è alternata al potere negli ultimi anni, E la cosa non piace allo stesso centrosinistra...

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