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"Mario Draghi si è rotto", pronto a dimettersi? Retroscena bomba: cosa bolle a Palazzo Chigi

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Mario Draghi si è rotto le scatole. Per descrivere lo stato d'animo del premier Dagospia non usa l'eufemismo, ma la misura - si legge in un lungo retroscena sul capo del governo - sarebbe colma. Draghi è davanti a un bivio, restare a Palazzo Chigi o dimettersi.

 

Più di una proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, a far vacillare il premier è una serie di grane che probabilmente non si aspettava. "Ogni settimana, un rospo da ingoiare. A partire dal centrodestra" scrive il sito di Roberto D'Agostino, impensabile che "tre partiti completamente diversi, di cui due al governo e l’altro all’opposizione, chiedano di andare tutti insieme, come tre porcellini, a battere cassa a Palazzo Chigi. Coerenza e dea ragione impongono che Draghi riceva da parte Fratelli d’Italia, che è serenamente all'opposizione".

 

Sul tavolo anche lo scontro sulla Manovra finanziaria, e i sarcasmi dei colleghi europei. "Caro Mario, come mai hai in maggioranza un partito come la Lega che vota a favore del muro anti-migranti proposto dai sovranisti polacchi?", sono i veleni europei che toccano al premier quando va a Bruxelles secondo Dagospia. 

Poi ci sono le spine "Interne" con "la volontà di Draghi di mandare tutti all’inferno" che "viene montata anche dal suo staff, a partire dal sottosegretario Roberto Garofoli che gestisce il piano PNRR". "Una gestione che sta accusando preoccupanti inefficienze e ritardi per cui il premier sta scaldando il suo consigliere giuridico Marco D’Alberti". 

 

Draghi sarebbe anche scontento per l'operato dei ministri tecnici Colao, Cingolani e Giovannini, e per la vicenda Monte dei Paschi di Siena. "Il premier accusa il direttore generale del Mef" per la piega che ha preso l'operazione. Non solo. "Draghi è rimasto senza parole quando ha letto la gioia di Enrico Letta, neo eletto a Siena: 'Il Tesoro ha fatto bene, Unicredit voleva una svendita'. Ormai basta spostare una sedia a Palazzo Chigi che sbuca fuori un guaio, una figuraccia, un rospone da ingoiare". 

 

Insomma "oggi inizia una settimana decisiva per Mario Draghi: restare alla guida del governo o dimettersi. L’ex governatore della Bce si è rotto i co***ni dello stato dell’arte". 

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