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Telefonata tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ok al vertice decisivo con i ministri di Lega e Forza Italia

Ronny Gasbarri
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Si terrà la prossima settimana il vertice tra Lega e Forza Italia. Al tavolo ci saranno i due leader, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, e i rispettivi ministri per fare il punto della situazione in vista delle prossime scadenze di governo e decidere una linea comune, così da far pesare di più il loro contributo in Cdm. L’incontro è stato concordato dal Capitano e dal Cav con una telefonata avvenuta durante la pausa dell’udienza Open Arms nel carcere Pagliarelli di Palermo, dove il segretario del Carroccio è accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per il caso della nave che, nell’agosto del 2019, rimase per quasi tre settimane in mare in attesa di un porto di sbarco. All’uscita dall’aula bunker del carcere Salvini ha spiegato di aver sentito Berlusconi e di aver fissato la riunione che molto probabilmente si terrà ad Arcore, ma che non figura ancora in agenda. Nelle intenzioni del segretario dovrebbe essere il primo di una lunga serie di appuntamenti settimanali tra le delegazioni ministeriali.

 

 

«Finalmente ci siamo, ci vedremo la prossima settimana io, Berlusconi e i sei ministri - ha annunciato - perché c’è la manovra di bilancio, la legge sulla concorrenza, la riforma degli appalti, la delega fiscale, la riforma della Pa. Insomma, ci sono tanti temi che il centrodestra unito affronta in maniera concreta». «Ho messaggiato anche a Giorgia Meloni - ha aggiunto vestendo ancora una volta i panni del federatore - perché voglio una squadra compatta, una coalizione compatta, poi ciascuno è libero di stare in maggioranza e in opposizione, ma siccome vogliamo governare questo paese appena si torna a votare, e vogliamo essere determinanti per l’elezione del Presidente della Repubblica a febbraio, basta coi litigi, polemiche e divisioni». Divisioni che, tuttavia, tengono banco proprio dentro Forza Italia dopo la presa di posizione dei ministri azzurri Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta. I tre, che saranno al tavolo con Salvini, hanno già manifestato un «malessere diffuso» in FI dopo il vertice dei leader a Villa Grande e temono per l’ala moderata del partito una stretta mortale dalle posizioni di Lega e Fratelli d’Italia.

 

 

Brunetta in questo senso è stato esplicito nel richiamare un asse alternativo ai sovranisti, con «forze popolari, liberali e socialiste». Dopo l’uscita pubblica, tra il titolare della Pa e Salvini non c’è stato ancora nessun contatto e senza un chiarimento difficilmente il tema resterà fuori dal tavolo della prossima settimana. Anche perché Brunetta non perde occasione di incensare l’operato dell’esecutivo guidato dall’ex n.1 della Bce. «Il "momento Draghi" prosegue per il verso giusto - ha evidenziato - Dopo l’apprezzamento della Unione europea, ieri è arrivato anche quello dei mercati. Un segnale inequivocabile che questa esperienza di governo deve proseguire ancora a lungo».

 

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