Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Carlo Calenda e la paura della grande fuga a Roma: è subito spaccatura sul sostegno a Gualtieri

  • a
  • a
  • a

Parte subito in salita l’avventura di Carlo Calenda e i suoi dopo le elezioni del nuovo sindaco di Roma. Dentro Azione è immediatamente scattato il campanello d’allarme sul sostegno a Roberto Gualtieri, che ha battuto al ballottaggio il candidato del centrodestra Enrico Michetti. Oltre all’ex ministro, che dovrebbe rinunciare al seggio da eurodeputato a Bruxelles per entrare in Aula Giulio Cesare, saranno altri quattro i candidati della lista Calenda in Campidoglio: Valerio Casini, Francesca Leoncini, Flavia De Gregorio e Dario Nanni.

 

 

Il problema è sorto per il comportamento di Casini e Leoncini, in orbita Italia Viva, che hanno festeggiato la vittoria di Gualtieri. Un comportamento diametralmente opposto da quello di Calenda e degli altri due fedelissimi entrati in Comune, che subito nelle scorse ore hanno marcato il territorio: “Noi stiamo all’opposizione, in maniera costruttiva ma rigorosa. Eserciteremo la nostra funzione di controllo, ad esempio sulle procedure, e daremo il nostro contributo nell’individuazione delle priorità. È - ha detto Nanni a RomaToday - giusto che chi ha vinto abbia l’onore e l’onere di governare. Noi abbiamo fatto un grande risultato elettorale, ma staremo all’opposizione, ripeto, in maniera costruttiva. Abbiamo il miglior programma e proveremo a mettere sul tavolo pure le nostre proposte indicando quali sono le priorità per Roma”. Leoncini ha invece parlato in altra maniera: “Noi parliamo come Italia Viva, Renzi ha appoggiato senza dubbio Gualtieri”.

 

 

Lo scambio di vedute a distanza non è stato affatto gradito da Calenda, che ha lanciato un avvertimento ai suoi tramite un messaggio su Twitter: “Ricordo a tutti gli eletti della lista Calenda Sindaco che abbiamo preso l’impegno, ripeto l’impegno, con gli elettori di rimanere all’opposizione. Costruttiva ma ferma. E la parola data agli elettori da queste parti vale più di quella eventualmente data al proprio partiti”. Tra renziani e calendiani è già scissione?

 

Dai blog