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Il Pd è un problema per Gualtieri, il retroscena di Calenda su Roma

Giorgia Peretti
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Carlo Calenda non ha alcun ripensamento sul suo schieramento per le elezioni amministrative. Il leader di Azione è ospite in collegamento dal Parlamento di Strasburgo a “Stasera Italia”, martedì 19 ottobre. Il talk show dell’access prime time di Rete 4, condotto da Barbara Palombelli apre la puntata con un commento sui risultati delle recenti elezioni comunali, nello specifico quelle di Roma.

Nella corsa per la gestione della Capitale, Calenda era arrivato terzo ottenendo il 20% delle preferenze, prima di lui Roberto Gualtieri del PD e Enrico Michetti candidato del centrodestra. Una percentuale però non sufficiente per accedere al ballottaggio e vincerlo, come accaduto al candidato di centrosinistra, Gualtieri. “Se avesse accettato le primarie del partito democratico avrebbe vinto a questo punto ha qualche ripensamento?”, chiede la conduttrice pungendolo sullo strappo con il Pd. Calenda però non sembra rimpiangere la scesa in campo in solitaria per il governo di Roma e avverte l’avversario, neosindaco, Gualtieri: “È molto difficile dirlo, no. Io non le ho accettate perché penso che la classe dirigente del partito democratico a Roma creerà problemi grossi a Gualtieri. Perché si tratta di una classe dirigente molto consumata e molto a favore di una stasi, di tenere la città ferma”. Per il leader di Azione questo “è un problema fondamentale”, poi conclude: “la mia, infatti, è stata proprio una scelta politica”.

Immancabile la stoccata al segretario del Pd, Enrico Letta per l’alleanza con il Movimento cinque stelle: “Oggi i 5 Stelle si stanno polverizzando bisogna fare uno sforzo affinché il partito democratico crei un'area liberale che spetta a noi costruire. Letta si deve staccare dalla componente antisistema dei cinquestelle che tira tutta la coalizione verso le stupidaggini che dicono sui redditi per tutti e i tamponi gratis”.

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