Vota Antonio, anzi Roberto Gualtieri, nella piazza della Cgil. Ma a sinistra possono fare di tutto
Chissà che cosa intende questa gentile signora che sfoggia la sua preferenza elettorale in piazza San Giovanni. È andata alla manifestazione antifascista – dove c’era il nostro fotografo – ma non sembrava reclamizzare la lotta partigiana. Anzi, le interessa di più un altro tipo di battaglia, quella sul voto di domenica e lunedì per il sindaco di Roma. Di più: non era sola, stando alla sfilza di immagini del nostro archivio, ma è la foto più significativa. Perché non si sente affatto fuori luogo, la signora compagna, nella giornata del silenzio elettorale, a mostrare per chi batte il suo cuore. E soprattutto nessuno a dirle di togliersi di dosso quel cartello elettorale che rappresenta il simbolo di un’aperta e sfacciata violazione della legge elettorale. Ma tant’è: ormai a sinistra non ci si nasconde nemmeno nell’ignorare le norme vigenti e si pensa di fare come si vuole persino sul tema della propaganda, che nella giornata del sabato dovrebbe essere dedicata al silenzio.
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Invece, mentre Roberto Gualtieri – pure lui in piazza - recita la mimica di chi deve tacere, nello stesso luogo c’era chi si agitava per fare pubblicità al candidato del centrosinistra. Come se le leggi debbano valere solo per la destra. Se si fosse presentato alla manifestazione “sindacale” un uomo con il cartello Enrico Michetti al collo, prima lo avrebbero denunciato per violazione delle norme e poi lo avrebbero accompagnato in malo modo fuori da piazza San Giovanni. Ma la compagna ha potuto recitare tranquillamente la sua parte senza che nessuno le ricordasse che cosa si deve fare in una giornata che precede il voto. Poi, si lamentano, Landini and co., se gli si fa notare l’inopportunità della data scelta per manifestare dopo l’assedio alla loro sede. A proposito: qualcuno dal palco ha manifestato solidarietà a Michetti per le minacce vergate sulla sede sua dai nostalgici delle Brigate Rosse?
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