gioco al massacro
Quei buchi oscuri dell'assalto alla Cgil
Ora, alla luce di quanto accaduto, Maurizio Landini chieda formalmente e subito, le dimissioni del ministro Lamorgese. Non ci sono alternative. Perché più di qualcosa, non torna in tutta questa losca vicenda. Perché non basta avvelenare i pozzi e poi scaricare sulla non meglio specificata orda fascista. Castellino uno degli arrestati, ha parlato senza mezzi termini essenza essere smentito, di una mediazione tra quella frangia estrema di manifestanti e la DIGOS. “Portateci da Landini o andiamo noi a prendercelo”.
Ora indignarsi sul fatto, che lo Stato possa scendere anche solo a mediazione, con pregiudicati di quel tipo, sarebbe fin troppo facile. Il punto è un altro. Non viviamo nel mondo di Alice, più volte è accaduto in passato ed altre volte, siamo certi ancora accadrà.
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La digos ha però informato Landini, che avrebbe avuto da lì a breve, delle visite inattese? Che senz’altro, non gli avrebbero portato un mazzo di fiori, come attestato di stima?
Perché se non lo hanno avvisato, il fatto e’ di una gravità assoluta e ne dovrebbe rispondere il ministro in prima persona.
L’ordine pubblico è competenza sua, non prevenirlo e garantirlo, rappresenta una imperdinabile mancanza per chi rappresenta il Paese. Ma se il segretario Cgil è stato invece informato dalla DIGOS, dell’arrivo ed è stato consentito ugualmente tutto ciò che abbiamo visto, allora più di un dubbio è lecito porselo. A chi ha davvero giovato tutto ciò? Perché è stato permesso. Per farla in breve, supponiamo che qualcuno stia per arrivare senza invito a casa vostra, con l’intento chiaro di devastarla. Voi che fate? Vi fate trovare in casa con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa pronte ad accoglierli, oppure tranquillamente prendete uno Spritz e permettere che vi sfascino tutto quanto per poi lamentare l’accaduto? Quando il leader di “io apro”, anche egli arrestato, chiese in passato di parlare con Pd e Fdi ad esempio, la DIGOS ve lo diciamo con certezza, informo’ subito i responsabili dei partiti che decisero dunque , di ascoltarne le rimostranze.
Landini sapeva o no di quanto sarebbe accaduto quel pomeriggio? Per sciogliere ogni dubbio sul fatto che Landini sapesse o meno, basterebbe chiedere subito le dimissioni del ministro. Solo così si avrebbe una risposta. Perché per dirla alla Meloni :”Ministro questo non è un parlamento di SOLI imbecilli.” E sinceramente, manco un popolo.