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Violenze a Roma, Meloni si sfoga: "Campagna elettorale indegna". Matteo Salvini chiama Draghi: "Preoccupato per il Paese"

Pietro De Leo
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È un fine campagna elettorale con l’amaro in bocca per i toni subiti, la character assassination messa in piedi dalla sinistra contro il candidato Enrico Michetti e i leader del centrodestra. Che si ritrovano a fianco del candidato sindaco di Roma, al Tempio di Adriano, per una conferenza stampa di fine campagna elettorale.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nota “la compattezza dei leader della coalizione che sono stati presenti” a fianco del candidato sindaco. E aggiunge “è stata una campagna elettorale indegna dove si è data importanza a temi che non c’entrano nulla con i cittadini”. E sottolinea: “Avremmo voluto parlare dei problemi di Roma, ma si è parlato di temi che nulla hanno a che vedere con i cittadini”. Poi propone un patto in 5 punti tra le forze del centrodestra, tra i temi maggiori risorse e strumenti per organizzare il Giubileo del 2025 e maggiore autonomia per i municipi. “L'amministrazione sarebbe compatta e coesa attorno a Michetti. Non così per i nostri avversari. Qualcuno fa accordi di palazzo ritenendo che i cittadini siano delle pecore. Al di là degli interessi dei partiti per impedire a noi la vittoria, di condivisione c'è molto poco".

Il segretario della Lega Salvini, dal suo canto afferma: "L'unica arma sono il sorriso e i nervi saldi. In alcuni Municipi vinceremo e io sono assolutamente fiducioso, per il nervosismo altrui, per la vittoria in Campidoglio: quando ti limiti ad insultare l'avversario senza uno straccio di proposta qualche problema lo hai". E poi aggiunge: "Io sono preoccupato ho chiesto un incontro a Draghi perché il Paese non va lontano. Il 30 ottobre Roma è sulle tv di tutto il mondo con il G20 e noi come ci presentiamo. Non possiamo fallir,e pero' se non fermiamo un disadattato con braccialetto elettronico io sono preoccupato".

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