la piazza anti-pass
Agitare il mostro del fascismo è il segno della debolezza di sinistra
C'è stata un'azione squadrista di matrice fascista contro la Cgil? Sì, non si può negare l'evidenza. La devastazione della sede romana del sindacato guidato da Maurizio Landini era stata progettata ed annunciata? Sì, l'intenzione criminosa non è stata bisbigliata ma esplicitata nella piazza anti-pass con l'assistenza di imponenti casse acustiche che hanno reso udibile sia il progetto eversivo sia l’indicazione dell'obiettivo a cui mirare.
Dunque, esiste una responsabilità diretta ed identificabile del gesto illecito, così come è possibile ravvisare una imputabilità indiretta in chi non ha agito, nonostante le avvisaglie, per impedire l’incursione squadrista. L'intervento preventivo delle forze dell'ordine era fattibile e avrebbe potuto disinnescare l'azione devastatrice dei facinorosi, non permettendo all'assedio di organizzarsi.
Invece, i soggetti alla Giuliano Castellino, esponente di Forza Nuova a cui per legge era preclusa la piazza, senza dissimularsi nella folla hanno con spavalderia stabilito le regole di ingaggio del corteo irregolare, designando il bersaglio. Se un cittadino annuncia con anticipo di voler commettere un reato mi aspetto che venga intercettato e reso innocuo. Se il suo progetto eversivo, peraltro pubblicamente sbraitato, non incontra ostacoli posso essere autorizzato a pensare che qualcuno voglia ricavare un'utilità politica dalla tensione generata.
Una democrazia, che si ritiene solida ed impermeabile alle infiltrazioni destabilizzanti dei gruppi sovversivi, non dovrebbe consentire al prevedibile scempio di manifestarsi. Se le istituzioni non intervengono preventivamente ad isolare gli estremisti nelle dimostrazioni pubbliche può sorgere il sospetto che ad alcuni ambienti faccia comodo attualizzare l’ineffettuale pericolo fascista, soprattutto a ridosso dei ballottaggi elettorali per poterne manipolare l’esito. La violenza va condannata "senza se e senza ma" da qualunque serbatoio culturale provenga e coloro che hanno assaltato la sede della Cgil vanno perseguiti e sanzionati dalla legge.
Tuttavia, non può passare inosservata l’indulgenza ambigua con cui è stato consentito all’esponente di Forza Nuova, Giuliano Castellino, di partecipare alla manifestazione contro il Green Pass nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Non vorremmo che agitare il fantasma fascista sia l’espediente retorico per condizionare le elezioni, vincolando gli elettori allo schema narrativo della delegittimazione di una parte politica attraverso acrobatismi logici e sommari che stabiliscono delle relazioni inesistenti fra la destra istituzionale e i rigurgiti neofascisti.
In sostanza, si tollera la partecipazione dei professionisti del tumulto per generare disordine per poi decretare, arbitrariamente, delle connessioni con la destra parlamentare affinché riaffiori in superficie il ritrito canovaccio del richiamo alla militanza antifascista. Taluni opinionisti, ossessionati dall’illusione di un fascismo contemporaneo, insistono nel dipingere Fratelli d’Italia e la Lega come un vivaio di gente vestita d’orbace.
Questi novelli ghostbusters (acchiappafantasmi) evocano ideologie remote e seppellite dalla storia attribuendone alla Meloni e a Salvini l’incarnazione postuma. In questa tecnica di mostrificazione e fascistizzazione degli avversari si evince la debolezza della sinistra che, incapace di dotarsi di una visione di prospettiva, si reclina sulla retrospettiva come quei rigattieri della politica che vendono merce retorica avariata. Il fascismo degli antifascisti, su cui si interrogava Pierpaolo Pasolini, è il vero pericolo che rischia di intossicare la democrazia italiana.