Quarta Repubblica, Daniele Capezzone show contro i vizi della sinistra: basta con le pagelle
“Giorgia Meloni non ha bisogno delle vostre legittimazioni”. Daniele Capezzone risponde al tweet di Peppe Provenzano, respingendo le accuse al mittente negli studi di Quarta Repubblica. Il vicesegretario del Pd, sull’onda degli scontri nelle piazze durante le manifestazioni “No Green Pass” e “No Vax” attacca Fratelli d’Italia accusandolo di non essere un partito che risponde ai principi democratici. “Ieri Meloni aveva un'occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in FdI. Ma non l'ha fatto. Il luogo scelto (il palco neofranchista di Vox) e le parole usate sulla matrice perpetuano l'ambiguità che la pone fuori dall'arco democratico e repubblicano", si legge sul profilo di Provenzano.
L'ex ministro ridicolizza la sinistra: nessun pericolo fascismo, immagine distorta
La firma de La Verità, ospite nella puntata di lunedì 11 ottobre, del talk show di Nicola Porro, definisce quanto scritto dal secondo del PD non solo “pericoloso” ma apparterrebbe ad un “vizio culturale della sinistra che pretende di dare pagelle e stabilire chi può parlare e chi no”. Capezzone fa chiarezza ai microfoni di rete 4: “La Meloni non ha bisogno della vostra legittimazione. Quando i sondaggi dicono che il 20% degli italiani sono con la Meloni, giusto o sbagliato che sia, quel 20% degli italiani non il Partito Democratico, può dire alla Meloni se può parlare o se non può parlare e voi dovete smetterla con questo gioco e la destra deve smetterla con il gioco di avere sudditanza psicologica nei vostri confronti”.
"Chi protegge i manifestanti non violenti?". La Maglie contro il silenzio di Draghi
Poi in merito alle scene di guerriglia avvenute sabato scorso, fa notare: “Quel signor Giuliano Castellino (leader di Forza Nuova a capo dell’assalto contro la CGIL nda) che ha un curriculum diciamo importante. Ha il daspo, era in regime di sorveglianza speciale. Ho letto che gli hanno trovato 5 anni fa 1 etto di cocaina in casa, 300 dosi. Io domando ma questo signore o ha una mano sulla testa o è molto fortunato, Castellino in quella piazza non ci doveva nemmeno arrivare”. Infine, conclude durissimo: “Chi lo ha lasciato che andasse lì ha la medesima responsabilità politica di non aver impedito quella roba. C’erano 10.000 o più manifestanti per bene che non hanno alzato un dito, padri di famiglia, madri di famiglia per una causa giusta sbagliata non mi interessa. La sinistra ci ha rotto le pa*le per 20 anni con il G8 di Genova dicendo che era una grande manifestazione rovinata da una minoranza di black block, che non c'entrava nulla. Io avrei voluto sentire oggi le stesse cose e cioè onore e rispetto per quella manifestazione per cui manifestanti che sono le prime vittime”.
Il terribile sospetto della Meloni: strategia dietro le manifestazioni, utilissime al governo