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Mai stato fascista, la furia di Michetti contro la Gruber

Pietro De Leo
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A qualche giorno dal ballottaggio il tema fascismo torna in campagna elettorale. Emerso all’inizio della corsa, con la presentazione delle liste a cui seguirono le canoniche strumentalizzazioni del Movimento 5 Stelle e Pd, è riaffiorato l’altra sera, con un evidente scivolone di Lilli Gruber a «Otto e Mezzo». La giornalista e conduttrice ha dipinto così il candidato sindaco del centrodestra, Enrico Michetti: «viene dal mondo della destra destra destra...forse anche un po’ neofascista».

Posizione che ha suscitato la durissima reazione del diretto interessato. «Io sono un democristiano, se fossi stato comunista o fascista l’avrei detto, qual era il problema?», osserva. «L’unica cosa che mi dispiace è l’intervento di ieri con notizie manifestatamente e totalmente false dalla Gruber». Poi, riferendosi agli altri ospiti in studio, l’avvocato osserva: «onestamente sia Calenda che l’altro giornalista hanno detto "Michetti è un democristiano e ha avuto la tessera della Dc". Addirittura si paventava di presunte appartenenze alla "destra destra, al neofascismo"», e quindi, si chiede, «perché dire cose totalmente false? Perché cercare di screditare le persone in questo modo? Io sono nato in oratorio, sono sempre stato in Azione Cattolica, ho vissuto con la tessera della Dc, nei primi anni della mia gioventù» e «sono la persona più moderata e più semplice sotto questo profilo e più aderente ai principi della Carta Costituzionale».

A supporto di quanto affermato da Michetti poi, arriva anche Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc e protagonista di tanti anni di Balena Bianca a Roma. «Non è accettabile affermare il falso come la signora Gruber dicendo che Enrico Viene dal mondo neofascista. Michetti è cresciuto nel mondo della parrocchia e a 19 anni è entrato nella mia segreteria quando ero consigliere comunale a Roma ed è stato uno dei responsabili dei giovani Dc. Legittimo avere opinioni diverse ma queste devono fondarsi su fatti veri e non su falsità. Ci si informi prima di denigrare un avversario».

In serata, poi, arriva un’altra presa di posizione di Michetti. «Non conosco la signora Gruber ma lei evidentemente non conosce me perché ha detto cose infondate. Tutti conoscono la mia storia e sanno bene che quello che è stato detto è falso ed è l’ennesimo tentativo di infangarmi e denigrarmi. Le sue parole, scorrette e superficiali, sono imperdonabili. E annuncio di aver dato mandato ai miei legali di sporgere querela nei confronti della signora Lilli Gruber e La7. Non intendo essere diffamato oltre». In serata, peraltro, è arrivata anche la solidarietà della candidata prosindaco (e intanto eletta in Consiglio con la Lega), Simonetta Matone. «La competizione politica, anche aspra, è comprensibile. Denigrare un avversario politico, diffamandolo, no. Quello no. Mancano pochi giorni al ballottaggio, si torni a un tono civile del confronto, e non si diffondano notizie tendenziose, come avvenuto a Otto e Mezzo».

Dunque si arricchisce di intensità la polemica elettorale in vista del ballottaggio. A proposito di televisione, poi, sono due i faccia a faccia tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri che gli italiani potranno vedere sugli schermi. Il 13 ottobre a Porta a Porta, su Rai 1, alle 23:45, condotto da Bruno Vespa. Giovedì 14, invece, i due sfidanti saranno a SkyTg24, alle 20:30, con la conduzione di Fabio Vitale. In quest’ultimo appuntamento, il «match» si svolgerà con regole molto precise definite in un incontro tra i rispettivi staff e la redazione della rete all news, in una dinamica già applicata nei precedenti duelli ospitati dalla rete. Dunque un posizionamento definito attraverso sorteggio, risposte contenute in un countdown, possibilità di replicare e un appello finale. Per quanto riguarda l’agenda più immediata, invece, stamane alle dieci avrà luogo l’incontro per un caffè tra Michetti e la sindaca uscente Virginia Raggi, per fare un punto sui dossier più importanti. «Io rispetto tutti i colleghi e sono abilitato a parlare con tutti», ha commentato il candidato del centrodestra. 

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