2026, le tasse nel futuro. La Catast(r)ofe, la smemoratezza e il dialogo
Grande attenzione in queste ore allo scontro tra il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini sulla delega fiscale. Salvini è andato giù duro ed ha ribadito il no della Lega alla riforma del catasto. La casa - è la sottolineatura di Salvini - non si tocca. Mario Draghi dal canto suo ha ribadito che il Governo non aumenterà le tasse e che nessuno pagherà di più o di meno. Ma quel che succederà nel 2026 neppure super Mario può prevederlo. Perché diciamo proprio il 2026? Il perché lo ha spiegato chiaramente il ministro dell’Economia del governo Draghi, Daniele Franco. La delega fiscale prevede “un esercizio di mappatura che sarà reso disponibile nel 2026, non ha alcun effetto immediato. Nel 2026 poi verrà utilizzato da chi vorrà utilizzarlo, ma adesso è per capire lo stato del nostro patrimonio immobiliare”. Poi se qualcuno nel 2026 aumenterà, pazienza. Il nuovo proverbiò è già sbocciato: chi vivrà (probabilmente) pagherà. 2026, le tasse nel futuro.
La riforma del catasto annunciata da Draghi regala solo incertezze
Sulle tasse vi è un altro punto dirimente e di prospettiva politica su cui ragionare e che invece sembra esser stato completamente rimosso. Nonostante anni e anni passati nella mitologia del “meno tasse per tutti”, oggi un Governo sostenuto (anche) da Forza Italia e dalla Lega non riesce a fare una riforma fiscale che abbassi le tasse agli italiani, e sensibilmente. Non si può fare una riforma di questo tenore per una questione di conti nazionali? Che lo dicano chiaro. Però, mentre non tagliano le tasse, magari evitino pure che i costi della benzina e delle bollette di luce e gas volino alle stelle. Altrimenti al 2026 in molti ci arriveranno già spenti. Di portafoglio. 2026, le tasse nel futuro.
Nessuna patrimoniale nascosta, Draghi sulla delega fiscale
“Giovanni, ma secondo te su Marte le tasse le hanno già messe?”. “Stefano, ma se non c’è anima viva su Marte, cosa vuoi tassare!”. “Ma allora quasi quasi mi organizzo per trasferirmici appena sarà possibile”. Una volta il surreale era il marziano a Roma di Ennio Flaiano. Oggi il sogno di ogni contribuente italiano che non gliela fa più a pagare gabelle è diventare un tartassato nello spazio.
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