Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Lega e M5S chiedono rinvio e rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma il ministro Franco frena

Paolo Zappitelli
  • a
  • a
  • a

Un ulteriore rinvio delle cartelle esattoriali, spalmandole  su un periodo più lungo, accompagnato anche dalla rottamazione. Lo ha chiesto Matteo Salvini e a lui si sono accodati i Cinque Stelle. «Al presidente Draghi chiedo personalmente l’impegno risolutivo sulle cartelle esattoriali - ha detto il leader della Lega - ce ne sono 120 milioni che rischiano di essere una mazzata definitiva, per famiglia e imprese». D'accordo anche il senatore M5S Marco Pellegrini, componente della Commissione bilancio di palazzo Madama: "Riteniamo urgente valutare un’ulteriore sospensione dell’invio delle cartelle esattoriali. Ci sono tantissime aziende, artigiani, famiglie, contribuenti fedeli ed onesti che vogliono versare le loro imposte, ma chiedono una dilazione perché gli effetti della pandemia, per molti, sono stati devastanti - ha spiegato - Crediamo che il Governo debba essere ragionevole e consentire a questi contribuenti di superare la fase di oggettiva difficoltà economica. Per questo riteniamo utile anche una rottamazione quater delle cartelle, che preveda l’azzeramento solo di sanzioni e interessi e l’integrale pagamento dell’imposta riferita alle annualità 2018, 2019 e 2020. Faccio appello a tutte le forze politiche e al governo affinché venga raccolto il grido di dolore di chi è in difficoltà ma vuole pagare le tasse fino all’ultimo euro».

 

 

 

Ma la risposta del ministro dell'economia Daniele Franco non ha lasciato molto spazio alle speranze: «Siamo valutando se qualche ulteriore spalmatura degli oneri fiscali possa essere considerata - ha spiegato - ma bisogna muovere gradualmente verso una situazione di normalità in cui famiglie e imprese pagano le cartelle, possiamo di nuovo smussare e diluire ma bisogna tornare alla normalità». Doccia fredda anche per il Superbonus 110%:  ha «un costo stratosferico», ha spiegato ancora il ministro, e va considerato che «se lo Stato paga integralmente o più che integralmente la spesa l’effetto sui conti e sul debito è serio». Certo, c’è un effetto positivo sull’andamento dell’Economia ma «bisogna tenere a mente che il settore non può crescere a dismisura o come spesso accade si rischia poi di creare bolle». L’estensione al 2023 però dovrebbe essere assicurata in legge di bilancio: in tal senso la maggioranza, nella risoluzione alla Nadef, vuole impegnare il governo. Una proroga di un anno che «è una necessità», ha detto a LaPresse il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, spiegando che «non ha molto senso che ci sia una misura di quel tipo in eterno» ma serve «un sistema di incentivi coordinato e ordinato per gli interventi sugli immobili».

Dai blog