Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Draghi deve aspettare, Sgarbi contro la riforma fiscale

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Vittorio Sgarbi, ospite di Barbara Palombelli, conduttrice dell’approfondimento politico “Stasera Italia” su Rete 4, mercoledì 6 ottobre, spezza una lancia in favore di Matteo Salvini contrario alla riforma del catasto perché, a suo dire, una patrimoniale nascosta. “Sembra che Draghi non guardi cosa succede. E’ vero che noi possiamo fare la riforma fiscale – ha osservato Sgarbi - ma dopo un anno e mezzo chiusi in casa, senza lavoro con tutto bloccato, le discoteche chiuse, i musei chiusi, aspetta che le persone siano in grado di riprendere il lavoro per pagare le tasse invece di guardare il PIL. E’ una visione realistica”.

Palombelli però lo interrompe e gli legge in diretta la delega sul catasto dove si indica chiaramente che le misure devono essere disponibili a decorrere dal 1° gennaio 2026: “Il censimento è l’impegno preso con l’Europa e sarà valutato dai futuri governi”. L’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, dà ragione al critico d’arte: “Ha ragione Sgarbi, non è il momento di preoccupare gli italiani sul tema della casa. Servono impegni precisi, ma nell’era di Google Maps bisogna sapere a chi appartengono aree e fabbricati dispersi”.

 

 

 

 

 

E’ Palombelli a emettere il giudizio più severo: “Però siamo un Paese strano: con una mano regaliamo caldaie, ristrutturazioni, infissi, 110% e con l’altra...perché non si può avere un po’ di normalità? Forse non regalare troppo da una parte e non tassare troppo dall’altra. C’è un atteggiamento particolare: il mercato immobiliare si stava riprendendo e adesso con questi annunci chiaramente si fermerà. Forse si conosce meno il Paese di quanto pensiamo”. Poi conclude con lucido equilibrio: "Diciamo che Salvini dice la verità e Draghi dice la verità, la dicono entrambi: il premier ribadisce che lui fa solo il censimento ed è vero perché poi toccherà agli altri governi agire e l’altro parla di censimento che porterà alla patrimoniale, ma solo nel 2026”.

Dai blog