telecomandato
Difficile votare Gualtieri, M5s e Pd si insultano sempre
Gli elettori del Movimento 5 Stelle a Gualtieri? Giuseppe Conte, leader pentastellato, ha lanciato dei messaggi d’auspicio in tal senso; il diretto interessato ci spera, e molto. Peccato che l’archivio è l’archivio, neanche una decina di giorni fa Virginia Raggi, sindaco uscente e ricandidata di quel che resta del grillismo, descriveva l’ipotesi di Gualtieri al Campidoglio come una specie di apocalisse. «Non possiamo permettere che Roma torni indietro di 10 anni», scriveva su Facebook riferendosi all’eventualità. «Dietro Roberto Gualtieri ci sono gli stessi dirigenti di partito che hanno lasciato a questa città 13 miliardi di debito. Ci sono quelli che governavano senza accorgersi che le società del Comune – Atac ed Ama – stavano fallendo. Ci sono gli accoltellatori del sindaco Marino, mandato a casa formalizzando dal notaio un ordine di scuderia».
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E ancora: «Non sarebbe Gualtieri a prendere le decisioni, ma altri. Già oggi gli dettano la linea sui rifiuti, imponendogli di aprire una discarica a Malagrotta, al Divino Amore o a Tragliatella. Domani, saranno le segreterie e i giochi di palazzo a dirgli cosa fare e a decidere il destino dei romani. Non lo permetteremo, Roma non deve guardare al passato ma al futuro». Una specie di automa telecomandato a distanza, insomma (tesi cui la Prima cittadina ha fatto spesso ricorso). E chissà se quel «non lo permetteremo» valeva in senso assoluto oppure aveva una scadenza.