Percentuali alte col trucco, su Calenda aveva ragione la Raggi
Nessuno dei due aveva detto formalmente il falso. Né Virginia Raggi quando a Quarta Repubblica aveva accusato Carlo Calenda di essere uno dei meno presenti al Parlamento europeo, né Calenda che reagendo stizzito (“è un colpo basso”) aveva rivendicato: “Io ho il 95% di presenza alle votazioni in Europa, non sono un assenteista”. Ma dei due aveva più ragione la Raggi. Perché in effetti Calenda ha partecipato al 95,20% delle votazioni al Parlamento europeo. Ma senza mai averci messo piede: erano quasi tutte on line a distanza, come stabilito dalle regole per la pandemia. In sostanza: si poteva votare dal proprio telefonino stando steso sul letto di casa e perfino dal bagno. E tutti ne hanno approfittato, salvo uno- Silvio Berlusconi- che ha avuto problemi seri di salute anche per fare quello. Il 95,2% di presenza in realtà è uno dei dati più bassi dell'intero Parlamento europeo. Fra gli europarlamentari italiani Calenda si piazza al 71° posto su 75 eletti, e c'è davvero poco di cui vantarsi. Nella classifica generale è 622° su 704, e anche qui il silenzio sarebbe preferibile. Tanto per capirci Calenda è voti-luce indietro rispetto al criticatissimo Carlo Fidanza, che con il suo 99,29% di presenza è 37° fra gli italiani e 249° nella classifica generale. Molto più attiva di lui anche Francesca Donato, che con il 99,20% di presenza alle votazioni è 39° fra gli italiani e 262° in classifica generale. Nemmeno paragonabile il raffronto con i primi due italiani,. Entrambi di centrodestra. Il più presente di tutti è infatti Vincenzo Sofo, il fidanzato della bella Marion Maréchal Le Pen. Con il 99,98% di presenza alle votazioni Sofo è il primo degli italiani e 13° nella classifica generale dell'europarlamento. Alle sue spalle l'azzurro Massimiliano Salini che con il 99,97% di presenza alle votazioni è secondo fra gli italiani e 17° in classifica generale...