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Michetti: arrivo io e se so già magnati tutto

Entusiasta della campagna elettorale: “La novità più bella è che ho trovato una città più umana. Specie in periferia dove c'è il cuore che pulsa, la gente ti chiede il lavoro, o l'anziano che ti dice che è solo e tu non puoi fare molto lì, ma un abbraccio, una carezza, e allora si accende tutto. E' uno spettacolo, la campagna elettorale è la cosa più bella che c'è”. Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma del centrodestra, si scioglie parlando di questa prima esperienza. E in effetti un po' sciolto è, perché a vederlo ora dopo un mese e più, è dimagrito, il contrario di quel che accade con mille cene elettorali. Ma ha una spiegazione: “Siamo partiti tardi, per ultimi. Alla fine abbiamo messo 7 cene a sera. Arrivavi, facevi il discorso, non ce la facevi a mangiare che già ti prendevano per la giacca dicendo che bisognava andare da un'altra parte ed eravamo in ritardo. Arrivavi all'ultima cena che te dicono: 'Mi spiace, se so già magnati tutto. C'è solo roba da bere...che te possiamo offrire? Una coca cola? Acqua?...'”. C'è poco tempo per guardarsi in giro. Ma Michetti è di Roma, e quale è l'angolo che gli piace di più? “Il Gianicolo! Perché era il posto che te aiutava tanto in certi momenti...”. Ma come, donnaiolo? “Non fatemi passare per donnaiolo. Io so de Monteverde. Romantico? Beh.. potevi cambiare... fra er fontanone e il Gianicolo....eh, certo...”. E il piatto che preferisce? “La matriciana”, risponde secco Michetti. E non si macchia mai la camicia? “No, no, me la macchio, me la macchio, sì, sì sì...”.

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