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Virginia Raggi a caccia della disperata rimonta a Roma. Ma si becca la contestazione e riesce solo a balbettare

Tommaso Carta
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Dopo Roberto Gualtieri, contestato dai dipendenti di Alitalia durante una manifestazione a piazza San Silvestro, la stessa sorte tocca anche a Virginia Raggi. Che viene attaccata duramente dai gestori dei banchi del mercato della Magliana, tappa elettorale toccata dalla sindaca nella tarda mattinata di ieri. I titolari delle licenze l’hanno messa nel mirino tanto per la mancata difesa sulla direttiva Bolkestein (sulla quale, in verità, la sindaca può fare ben poco) tanto sui problemi riscontrati in merito alla riscossione di alcune imposte comunali. La Raggi, dopo aver cercato di demandare la questione all’assessore di competenza, non è riuscita a dare ai presenti le risposte attese. Niente pace, insomma. La sindaca però non demorde e riparte nel rush finale della sua campagna elettorale, alla ricerca di una difficile rimonta per accedere al ballottaggio.

 

 

L’ultimo squillo di trombe sarà domani, giorno della chiusura ufficiale. Virginia Raggi ha scelto la Bocca della Verità, con un palco pieno di big, a partire dal presidente del M5S, Giuseppe Conte, e dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Assieme a loro ci saranno molti portavoce capitolini, come Paola Taverna, mentre resta un alone di mistero sulla possibilità che appaia anche Beppe Grillo, in video ma non è escluso un blitz dal vivo. Il garante finora è rimasto in disparte, se non per il fotomontaggio della Raggi gladiatrice. Almeno su questo c’è un filo conduttore con Conte, che pubblicamente ha detto: «Virginia è esile, ma ha una grande forza».

 

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