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Mimmo Lucano condannato, Matteo Salvini disintegra i "guardoni" di sinistra: "Indignati ne abbiamo?"

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Inizia nell'ottobre 2017 la vicenda giudiziaria di Domenico "Mimmo" Lucano, tre volte sindaco di Riace, condannato oggi a 13 anni e due mesi nell'ambito del processo "Xenia" sulla gestione dei migranti. I giudici lo hanno ritenuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato e abuso d’ufficio.

E mentre la sinistra è sotto choc per la durissima sentenza si scatenano le reazioni politiche e il leader della Lega Matteo Salvini disintegra il sindaco di Riace condannato che definisce "paladino dei radical chic". "Guadagnava illecitamente sulla gestione degli immigrati - denuncia Salvini - 13 anni di condanna al sindaco di sinistra (e candidato di sinistra alle Regionali in Calabria) Mimmo Lucano, paladino dei radical chic. Giornalisti e politici di sinistra indignati ne abbiamo? No, sono tutti impegnati a fare i guardoni in casa altrui…"

 

Una condanna durissima, quella per Mimmo Lucano stabilita dal tribunale di Locri, presieduto dal giudice Fulvio Accorso, smontando quello che in tutto il mondo era famoso come il "modello Riace", simbolo di integrazione e accoglienza dei migranti. I giudici infatti hanno accolto l' impianto accusatorio secondo cui dietro al sistema dell'accoglienza creato dall'ex sindaco ci fossero interessi criminali legati anche alla raccolta dei rifiuti, aumentando di sei anni la pena richiesta dalla pubblica accusa che era stata di 7 anni e 11 mesi. Lucano dovrà restituire anche 500mila euro riguardo i finanziamenti ricevuti dall’Unione europea e dal governo. Inoltre è stata disposta la sua interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il Tribunale ha condannato anche la compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun, alla pena di 4 anni e 10 mesi (per lei il pm aveva chiesto 4 anni e 4 mesi). 

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