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Matteo Renzi e il grande assembramento politico per il Quirinale: la strategia per Casini al Colle

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Una strategia fatta di tre livelli, con un doppio obiettivo per arrivare ad avere un ruolo fondamentale per l’elezione del presidente della Repubblica e scalzare Forza Italia dalla leadership del centro moderato andando a formare un nuovo partito. La Stampa rivela quelle che saranno le mosse di Matteo Renzi per rimanere al centro della vita politica italiana. Il primo passo è sperare nel ko del centrodestra alle elezioni amministrative, con la sconfitta di Matteo Salvini che scatenerebbe la rivoluzione interna alla Lega, facendo emergere definitivamente quella forza di centro presente nel Carroccio.

 

 

Il secondo step è quello di unire le forze per l’elezione con vista sul Quirinale: 40 parlamentari di Italia Viva, 35 di Coraggio Italia, 5 di +Europa, altri del gruppo Misto per un totale di 90-100 grandi elettori che siano d’accordo su un candidato. Ultimo tassello è quello che spiega un democristiano di nuovo corso “se la Lega perdesse voti sarebbe portata ad accettare il proporzionale, se no la Meloni li ammazza nei collegi”. Questi cento grandi elettori farebbero la differenza dalla quarta votazione in poi. La loro preferenza è indirizzata più su un identikit alla Pierferdinando Casini - silente come mai aveva fatto in vita sua - rispetto a quello di Mario Draghi. Ma ci sono anche altre donne pronte come asso nella manica. 

 

 

Un segnale di questo piano è arrivato da Brugnaro di Coraggio Italia: “Ho parlato con Renzi. Stiamo costruendo un'alternativa, ho incontrato anche Conte, ma non prepariamo un funerale politico a Berlusconi”. Altro segnale è arrivato da Osvaldo Napoli, ex Dc e gran tessitore, che dice dice che “le scosse telluriche nella Lega si propagheranno dentro Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nella Lega è in corso una battaglia sulla strategia, per decidere se deve rimanere sovranista, o se va abbandonata a favore di una scelta europeista. In una parola, se farne un partito di centro, sull'esempio della Cdu o della Csu bavarese, quindi un grande sindacato territoriale. Prevedo un rassemblement centrista con la Lega di Giorgetti, Zaia, Fedriga, Garavaglia e altri moderati. I luogotenenti di Salvini devono scendere da cavallo e cominciare ad animare e motivare le truppe”. E anche nel Pd non stanno a guardare: tra tanti volti silenziosi c’è chi approverebbe una mossa del genere, che vedrebbe coinvolto al centro anche Carlo Calenda.

 

 

 

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