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Sciacalli sulla Bestia. L'ipocrisia di Danilo Toninelli e gli altri su Luca Morisi
La vicenda di Luca Morisi è l’ennesima testimonianza dell’immortale ipocrisia e del giustizialismo a giorni alterni di pezzi della sinistra. Il social media manager che fino a qualche giorno fa curava la comunicazione della Lega, in particolare del suo segretario, Matteo Salvini, è coinvolto per un’indagine per droga. Fatto che ha subito scatenato la Rete ma soprattutto ha dato fiato a certi esponenti della sinistra che se fino a ieri condannavano per i toni le dichiarazione che la «Bestia» di Morisi lanciava nel web, ora gli stessi esponenti, dei M5s e Pd, in modo particolare, attaccano il 48enne manager applicando la legge del taglione. In altri termini, «Occhio per occhio, dente per dente».
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A guidare il fronte dei pentastellati è l’immancabile Danilo Toninelli, che sul proprio profilo Facebook ha esordito con una genialata: «Allora era vero che la propaganda social di Salvini aveva qualcosa di "stupefacente"». Ma il senatore grillino, approfittando dell’occasione, sfoggia le sue doti politiche, rilanciando la questione cannabis. «Speriamo che ora la Lega, dopo questo fatto imbarazzante, cambi idea e appoggi il referendum sulla legalizzazione della cannabis», afferma l’ex ministro delle Infrastrutture. Pare proprio che sia diventata prioritaria, proprio in piena pandemia, questa pianta di canapa.
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Ma torniamo alla doppia morale e al doppiopesismo. Del coro degli attacchi a Morisi fa parte anche un ministro della Repubblica, reduce di un ballo con Samuel Peron, ballerino di «Ballando con le stelle», durante il Virtual sport Gala. «Luca Morisi ha fatto del perbenismo provocazione, dell’aggressione digitale mestiere - sbotta Fabiana Dadone, titolare per le Politiche giovanili -. Sono queste le cose che lo hanno contraddistinto, le "qualità" che gli hanno dato fortuna, non a caso il suo sistema comunicativo è chiamato "bestia" di Salvini. Il suo problema è l'ambivalenza, come quella di molti personaggi a destra», conclude il ministro grillino. Alla compagnia, si aggiunge un altro esponente dell’esecutivo Draghi, Carlo Sibilia. «Oggi più che mai giova ribadire che il "problema droga" è un argomento serio - afferma il sottosegretario al ministero dell'Interno - che va trattato allo stesso modo sia che si tratti di amici che "commettono errori" sia di persone a cui si va a citofonare».
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Non sono mancati gruppi di grillini che sui social hanno pubblicato meme e fotomontaggi, ricordando la citofonata di Salvini al quartire pilastro di Bologna. È la volta di alcuni esponenti del Nazareno, come la deputata del Pd, Alessia Morani: «Sul profilo giudiziario non mi pronuncio poiché attendo le autorità preposte». Poi alza il tiro e spara, alludendo: «Mi chiedo solo cosa succedeva ai tempi del ministero degli Interni. Credo sia un interrogativo legittimo».
Di tutt’altro tono è l’intervento di Matteo Renzi. «Non faremo a Morisi quello che la Bestia ha fatto a noi in vicende molto meno serie. Noi siamo orgogliosamente rispettosi della persona umana e della civiltà della politica», conclude il leader di Iv.
Non mancano gli interventi dal fronte opposto, il centrodestra. «Non si può essere garantisti a correnti alterne - afferma il cofondatore di Coraggio Italia Giovanni Toti -. Per me è doveroso esserlo sempre e lo sono anche oggi per Luca Morisi, che riterrò innocente fino all'ultimo grado di giudizio. Mentre vedo il web e certa politica puntare il dito e condannare – prosegue il governatore della Liguria - usando esattamente quello stesso stile e linguaggio per cui si indignano».
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Rispunta finanche il leader delle Sardine che coglie l’occasione a volo, essendo in piena campagna elettorale ma in lista con il Pd per le comunali di Bologna. «Luca Morisi è eticamente colpevole» sentenzia Mattia Santori, lo stesso Santori che aveva più volte dichiarato di non scendere mai in politica ma che ora corre per una poltrona nel capoluogo emiliano. Infine, una sorta di provocazione, arriva da Guido Crosetto, tra i fondatori di FdI: «La droga di Morisi è per caso quella per la cui liberalizzazione si sono raccolte 500mila firme in pochi giorni?».