L'ultimo autogol di Mattia Santori. Dove beccano la sardina, altro che ritiro spiritual-elettorale
La discesa in campo di Mattia Santori, il leader delle sardine che prima hanno sferzato la sinistra per poi finire imbarcate, candidato alle comunali di Bologna nelle fila del Pd, è stata una via crucis di gaffe. Dalle proposte lunari come gli stadi per il frisbee al sorpasso in moto contromano per denunciare il traffico cittadino... L'ultima uscita della sardina ha del clamoroso.
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Santori aveva annunciato infatti che in attesa del voto di domenica 3 e lunedì 4 ottobre avrebbe vissuto nell’Eremo di Ronzano, sulle colline bolognesi. Un'ascesi mistica in solitudine, insomma, o meglio una sorta di ritiro spiritual-elettorale. “Ieri mi sono trasferito all’Eremo di Ronzano, che fino al 4 ottobre sarà la mia casa. Sono grato a Padre Benito Fusco e Padre Pietro per avermi aperto le porte di un luogo magico che guarda Bologna dall’alto, che accoglie 38 richiedenti asilo, due associazioni, una cooperativa, educatori e viandanti tra le querce, le vigne e i sempreverdi. Lo chiamano ‘eremo’ ma è una piccola grande Babele cosmopolita” aveva annunciato.
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"Non voglio diventare come quei politici che usano paroloni senza avere la minima idea di come si applicano nel quotidiano. Qui sono l’ultimo arrivato, a nessuno frega niente di chi sono o di quante volte sono stato in tv”, il pistolotto social di Santori. Eppure qualche giorno fa la sardina è stata immortalata di fronte alle scuole medie di Porto-Saragozza mentre distribuiva volantini. Altro che eremita...
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Lo strappo alla regola (mastica?) non è stato isolato. Ieri Santori ha organizzato un nascondino dedicato ai bambini - ma sopratutto ai genitori in possesso di tessera elettorale... - nel centro di Bologna, in piazza Minghetti.