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La casta si fa pagare anche i tamponi obbligatori: l'ultima vergogna della politica

Arnaldo Magro
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Se ne è parlato. Se ne riparlerà ancora. Roberto Fico, dallo scranno più alto di Montecitorio, dice solenne: «Oggi, come è sempre stato, quello che accade fuori, accadrà dentro il Parlamento. Quindi le regole che varranno per fuori varranno per la Camera dei Deputati». Cioè per entrare a Montecitorio dal 15 ottobre green pass obbligatorio. Per i deputati non vaccinati sarà necessario un tampone negativo ogni 48 ore. Quindi gli onorevoli dovranno spendere come i comuni mortali, circa 180 euro al mese (15 euro a tampone)? Seeee, ciao core! I tamponi saranno a carico del fondo previdenziale interno di Montecitorio. Che è finanziato dalle indennità dei parlamentari. Ma vi risulta forse che l’Inps paghi di tasca propria il tampone a tutti i lavoratori non vaccinati? Ovviamente no!

 

 

La Camera dei deputati si è perciò mossa come il Palazzo della Casta. La stessa da cui nel 2018 il neoeletto presidente Roberto Fico voleva marcare una distanza muovendosi a piedi o in autobus. Ma dopo un po’ è salito il controllore e ha scoperto che chi voleva aprire le Istituzioni repubblicane come una scatoletta di tonno è diventato lui medesimo il pregiato pesce. Allora il Fico presidente è sceso dall’autobus ed è salito su un’auto blu. Ma dopo un po’ è stato tamponato. Si attende modello di constatazione amichevole di sinistro stradale con la conducente dell’altro veicolo: una certa Casta... Erano quelli che in piazza «uno vale vale uno». Ma loro valgono ora, qualcosina di più.

 

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