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Green pass, Matteo Salvini lotta per i tamponi gratis: "I fondi devono saltare fuori"

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"Sembra folle che lo Stato imponga a un lavoratore di stare a casa e lo obblighi pure a perdere lo stipendio". La domanda del direttore de Il Tempo Franco Bechis al segretario della Lega Matteo Salvini è cruciale. Bechis intervista il leader del Carroccio che oggi chiude la campagna elettorale di Roma a Tor Bella Monaca, nel quartiere simbolo della Capitale. "Lì dove sta, riesce a trovare i fondi per pagare i periodi di quarantena?"domanda il direttore de Il Tempo a Salvini affrontando la spinosa questione Covid, vaccini e green pass obbligatorio". 

"Giusto - risponde il leader della Lega - quei fondi devono saltare fuori. E mi rifiuto di lasciare a casa senza stipendio migliaia di infermieri, medici, poliziotti, pompieri e volontari così preziosi per tutti. Per loro i tamponi devono essere gratuiti. Come per il popolo dei 5 milioni di guariti a cui si dice che si può fare una dose entro un anno salvo punirli se privi di green pass". "C'è ingiustizia su queste cose - sottolinea Salvini spiegando la posizione della Lega - Penso che se uno stato mi impone un vaccino altrimenti non lavoro più (lo dico io che ho fatto le due dosi), deve però prendersi la responsabilità di quella vaccinazione. Non puoi farmi firmare un foglio dove si dice che se succede qualcosa sono problemi miei. Non è serio. Purtroppo è un periodo surreale dove se fai una domanda o un ragionamento di buon senso ti etichettano subito come un matto o un no vax. Me ne frego e continuo a fare domande e a chiedere buon senso. Ad esempio, perché le discoteche sono chiuse? Se hai il green pass che mette sicurezza, perché a teatro sì, al cinema sì, allo stadio sì e in discoteca no?"

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