così non basta

Controcorrente, Guido Crosetto boccia il Governo dei migliori: troppi buchi neri, problemi enormi per Draghi

Le elezioni amministrative sono ormai imminenti e nella puntata del 25 settembre di Controcorrente, programma di Rete4 condotto da Veronica Gentili, ci si interroga su quanto il risultati di questo turno elettorale possa spostare e influenzare il governo di Mario Draghi. La domanda viene rivolta a Guido Crosetto, ex parlamentare e fondatore di Fratelli d’Italia: “Oggi poco cambia nel futuro politico di Draghi, è totalmente distaccato dai partiti e dalla loro vita. Cambia semmai l’elezione del presidente della Repubblica. Un centrodestra unito che fa massa critica è in grado, aggregando molti dei disgregati, di arrivare al numero per eleggere il proprio nome. Il centrodestra disunito perderebbe nuovamente un’occasione regalandola ad altri. Scegliere un presidente della Repubblica che sia nella continuità di quelli che ci sono stati negli ultimi anni non è di buon auspicio per il futuro del centrodestra. Questo è il tema principale del centrodestra”.

 

  

 

“Draghi - continua il suo discorso l’ex sottosegretario alla Difesa nel Governo Berlusconi - ha una vita propria ormai, almeno in questo periodo. È una vita che ha un problema enorme, visto che il Pnrr è indietro. Lo sono le scelte burocratiche e la progettazione. Se voi parlate con i burocrati diranno che tutti i ministeri sono fermi con le procedure e dicono che non si rispetteranno le tabelle di marcia. Al di là della buona volontà se non cambi le regole… Puoi mettere anche Gesù Cristo presidente del Consiglio, ma con il codice degli appalti, le procedure burocratiche, i controlli e le regole che ci sono, le tempistiche previste, non si riescono a fare i miracoli che i tempi europei chiedono per il Pnrr. È molto complicata la cosa - analizza Crosetto -. Questo è il governo dei migliori, si parla sempre di Draghi e non di tutto il resto. Ci sono dei buchi neri all’interno dei ministeri, senza fare nomi, che non funzionano per nulla. E sono fondamentali per l’attuazione del Pnrr. Se il ministro, la sua squadra sotto e i funzionari non funzionano è difficile che il risultato sia diverso solo perché c’è l’aura di Draghi che porta credibilità a tutti. È un tema che riguarda il Paese, se si blocca il Pnrr già da quest’anno…”.