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Sgombero tutte le occupazioni, Michetti tolleranza zero

Pietro De Leo
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Il Giubileo del 2025 come momento fondamentale sia per l’attrattiva della città di Roma, ma anche per la sua vocazione storica di culla del cristianesimo. È quanto traspare dalle parole del candidato sindaco del centrodestra per la Capitale Enrico Michetti, che in una nota ha voluto sottolineare l’importanza dell’Anno Santo. «Si sta sottovalutando l’importanza del Giubileo – ha affermato - offrendo una lettura troppo laica dell’evento. È importante farsi trovare pronti sul piano delle infrastrutture e dei servizi, ma è ancora più importante offrire un messaggio di pace e di serenità che dovrebbe pervadere sempre l’animo di noi cattolici, ma soprattutto dovrebbe avere accesso stabile nei luoghi della politica».

E aggiunge: «Occorrerà non trascurare che il Giubileo rappresenta una splendida occasione per ricordare quanto l’ispirazione cattolica abbia contribuito a lenire il contrasto sociale particolarmente acceso soprattutto nel dopoguerra, ponendo al centro i temi del lavoro, della libertà, della famiglia e dello sviluppo economico, con attenzione indissolubile alle problematiche sociali». Dunque «vivere il Giubileo nell’interezza dei suoi valori rappresenta per un cattolico impegnato in politica sia un punto di partenza che di arrivo». Quanto agli obiettivi programmatici, poi, l’avvocato parlando a Radio Rock è tornato a concentrarsi sugli stadi della Roma e della Lazio. «Appena insediato – ha sottolineato - aprirò una conferenza di servizi che se non ravviserà problematiche darà ai due progetti la pubblica utilità entro i primi 100 giorni della consiliatura. Per la Roma credo che Ostiense sia la soluzione migliore, trovo adatte sia l’area del Gazometro che quella degli ex Mercati Generali. Per la la Lazio vedo il Flaminio come soluzione naturale».

Altro tema, poi, quello degli immobili occupati: «Non si fanno discriminazioni. Sono per la rimozione di tutto ciò che è abusivo. Ci sono occupazioni da parte di 30 centri sociali e una di Casapound? Bisogna rimuovere tutto». E poi ha aggiunto: «In ogni caso io non sono per le soluzioni traumatiche, vanno bene gli sgomberi ma se non accompagnati da politiche di sostegno spostano solo il problema. Vale anche per i Rom. Tolleranza zero sull'abusivismo di qualsiasi natura, il principio di legalità deve essere sopra a tutto».

Quanto a possibili nomi che potranno essere coinvolti nell’esperienza amministrativa, Michetti osserva: «Antonio Guidi avrà un ruolo importante nella squadra amministrativa perché è stato ministro e conosce i problemi della disabilità in prima persona. Credo che sia giusto che mi faccia affiancare da chi vive questi problemi in prima persona. Prometteremo dieci cose invece di cento, ma le faremo». E dunque anche il nome dell’ex ministro della Famiglia del primo governo Berlusconi entra in rosa, dove già campeggiano i nomi di Simonetta Matone, prosindaco in pectore, e Vittorio Sgarbi, che dovrebbe ricoprire la carica di assessore alla cultura. La giornata di ieri, peraltro, ha visto anche un botta e risposta a distanza tra Virginia Raggi e Giorgia Meloni. Alla sindaca di Roma che aveva dipinto se stessa come «argine» alla destra, la presidente di Fratelli d’Italia ha risposto: «Peccato che i romani chiedano un argine alle buche, alla sporcizia, ai disservizi e ai continui disagi e disastri di cui sono rimasti vittime in questi ultimi 5 anni di amministrazione grillina. L’argine a Virginia Raggi e alla sua incompetenza si chiama Enrico Michetti».
 

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