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"Subito pulizia straordinaria". Programma elettorale scopiazzato tra Gualtieri e Calenda

Tommaso Carta
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Si attaccano quotidianamente, escludono di fare accordi al ballottaggio, ma poi finiscono per replicare le stesse ricette con le medesime identiche parole. È una storia di amore e odio quella che lega Roberto Gualtieri e Carlo Calenda, candidati sindaci a Roma rispettivamente per il centrosinistra e per la lista Azione! L’ultimo paradossale punto d’incontro è quello sullo stato di degrado della città. La ricetta? Identica. Gualtieri, in merito alle prime cose che farà qualora venisse eletto sindaco, ha assicurato che «ordinerò una pulizia straordinaria della città che non è mai stata così sporca, coordinata anche con la potatura degli alberi, e poi una riorganizzazione di Ama, per avere più capillarità e qualità della pulizia». E Calenda? «La prima cosa che farò se eletto - ha detto - è una pulizia straordinaria della città, con 38 milioni di euro per la pulizia delle strade, dei marciapiedi, lo spazzamento intorno ai cassonetti. Non può essere la città più sporca del mondo come è stata definita da un giornale internazionale, paragonandola a Bangok».

 

 

Non è la prima volta che i programmi dei due candidati si sovrappongono. Almeno questo si evince dalle accuse del leader di Azione, che solo qualche settimana fa se la prendeva con Gualtieri che gli avrebbe copiato l’intero piano sui rifiuti. «“Sono felice che Roberto Gualtieri abbia ripreso il nostro piano rifiuti. Dalla bioraffineria ai tritovagliatori» aveva twittato Calenda, accusando senza mezze parole il suo competitor di plagio. Non si capisce, a fronte di ricette così sovrapponibili, perché i due candidati non si siano uniti. E perché rifiutino di farlo persino al ballottaggio. «Non faremo accordi al ballottaggio. Chiederò agli elettori di Calenda e Raggi di sostenere la nostra proposta di governo. Le forze che sostengono Michetti sono contro l’Europa, il green pass e il governo. È tempo di cambiare e puntare su un governo della città inclusivo e umile» dice Gualtieri. Stesso ragionamento per Calenda, che rifiuta apparentamenti ma ha annunciato che in un eventuale ballottaggio chiederà ai suoi elettori di scegliere Gualtieri. Offendendosi, peraltro, perché il candidato del centrosinistra non gli ha offerto la medesima cortesia.

 

 

Di più: qualsiasi ipotesi di voto utile evocata da Gualtieri viene subito rispedita al mittente da Calenda: «È una elezione a due turni e devi stare attento che quello che mandi al secondo turno abbia buone possibilità di vincere. Se c’è una cosa che tutti i sondaggi hanno sempre detto che io, essendo più trasversale degli altri, ho più possibilità di vincere con chiunque al secondo turno. Nel caso di Gualtieri-Michetti è un testa a testa, viceversa se ci vado io stacco di molto Michetti».

 

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