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Tagadà, Matteo Salvini ad alzo zero: "Il leader sono io". La stoccata a Conte e Letta

Giada Oricchio
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Il leader sono io”. Matteo Salvini prova a spazzare via l’idea che esista una Lega spaccata in due dopo le ultime contraddittorie sortite di alcuni suoi esponenti di spicco. In un’intervista a “Tagadà”, il programma pomeridiano di LA7, il segretario del Caroccio ha detto: “La Lega è un movimento libero, non è una caserma. Mi hanno detto che sono no vax, che sono un untore, ma io sono vaccinato. Dico che chiedere tamponi rapidi e gratuiti per i lavoratori è giusto. Voglio che i poliziotti possano fare i poliziotti, che non ci siamo infermieri, medici, avvocati a casa. Chiediamo salute e lavoro e i parlamentari della Lega, a differenza degli altri che per ipocrisia stanno zitti, sono liberi di votare come credono”.

Salvini ribadisce l’esistenza di una Lega sola guidata da un segretario orgoglioso: “Un congresso federale per verificare la mia guida? Se c’è qualcuno meglio di me io sono contento, mi godo i miei figli qualche ora in più, io voglio portare il Paese fuori dalla pandemia, arrivare alle elezioni, vincerle e governare a lungo e bene. Poi mi riposo”.

Alla domanda cosa farebbe se perdesse le elezioni, Matteo Salvini si irrigidisce: “No, no, io sono ottimista per natura. Come va con Giorgetti? Noi dobbiamo risolvere le vicende Alitalia e Ilva. Le menate giornalistiche le lascio a voi”.

L’ex ministro dell’Interno respinge al mittente l’idea di una Lega vicina all’attuale titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e ai governatori e una a lui più fedele: “Se io sono ancora il leader della Lega? Così pare, non piacerà a Letta o Conte ma cosi è”.  

 

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