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Diritto a disconnettersi, nuove regole per lo smart working

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Dario Martini
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I dipendenti della pubblica amministrazione che sceglieranno lo «smart working» avranno assicurato il diritto alla disconnessione. La garanzia di una fascia oraria in cui non saranno tenuti a leggere le email, a rispondere alle telefonate e ai messaggi, e ad accedere e a connettersi al sistema informativo dell’amministrazione. A prevederlo è la bozza sul lavoro agile allo studio del ministero guidato da Renato Brunetta che dovrebbe poi confluire nella legge di stabilità.

È il lavoro del futuro, quello da casa, segno dei tempi che cambiano a causa della pandemia. Si cercherà di prevenire gli abusi. Nella bozza, infatti, è previsto che «la prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno dei locali dell’amministrazione e in parte all’esterno di questi. Ma in ogni caso entro i confini del territorio nazionale, salva l’ipotesi in cui la sede di lavoro sia collocata in uno Stato estero». Si vigilerà, quindi, affinché non si ripetano casi spiacevoli, come quei lavoratori che hanno sfruttato lo smart working per prendersi una vacanza alle Canarie o alle Maldive.

 

 

 

 

 

Tornando al tema delle garanzie per il dipendente pubblico, invece, il «diritto alla disconnessione» si inserisce in una più ampia regolamentazione della giornata lavorativa da casa. La prestazione lavorativa sarà divisa in tre fasce orarie. La prima è quella dell’«operatività», durante cui il dipendente dovrà sempre essere «nelle condizioni di essere operativo e, pertanto, di iniziare entro un brevissimo lasso di tempo i compiti e le attività» che gli vengono assegnati. Poi, c’è la fascia di «contattabilità», in cui potrà essere raggiunto da email, messaggi e telefonate. Infine, c’è la fascia «inoperabilità», in cui il dipendente avrà la sicurezza di potersi riposare. Riposo che dovrà essere di undici ore consecutive, e ricomprenderà, «in ogni caso, il periodo di lavoro notturno tra le ore 22 e le ore 6 del giorno successivo». Il lavoro agile sarà assegnato in base ad accordi individuali tra l’amministrazione e il dipendente. Chi ha figli piccoli (minori di 3 anni), o è portatore di handicap o assiste persone disabili, avrà un canale preferenziale.
 

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