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Reddito di cittadinanza, bomba di Salvini: a chi lo voglio togliere, firmerò io l'emendamento

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Matteo Salvini è ospite di Bruno Vespa a Porta Porta martedì 21 settembre. Nel programma di Rai1 tanti i temi caldi sul tavolo per il il leader della Lega, dalle tensioni nella maggioranza agli equilibri del suo partito, dal green pass all'obbligo vaccinale fino alla corsa per il Quirinale.

"Non si può imporre l’obbligo vaccinale. Io rispetto la libertà di scelta, non li possiamo recludere e discriminare. La posizione della Lega è estendere la validità del tampone da 48 a 72 ore. La Lega cerca di tenere una posizione di equilibrio fra chi propone l’obbligo vaccinale indistinto, a costo di licenziamenti, di chiusure, di bimbi che non vanno a scuola, e coloro che dicono: il Covid si cura con la polverina o con la musichetta",  ha detto il leader della Lega.

 

Il tema è sensibile anche all'interno del Carroccio. "C’è la Lega. Punto. È chiaro che il primo partito del Paese che ha milioni di italiani che gli danno fiducia ha sfumature diverse, però noi vogliamo tenere insieme salute e lavoro" ha detto rispondendo a una domanda sul green pass e sulle presunte divisioni tra l’ala di governo che fa capo a Giancarlo Giorgetti e un’altra fetta del partito.

 

Sullo sfondo l’addio dell’eurodeputata leghista, Francesca Donato. "Questo è un dibattito che affascina tre giornalisti in Italia. L’Italia è popolata da 60 milioni di persone che domani mattina si alzano con il problema del lavoro, del mutuo e dei figli. C’è la Lega che governa migliaia di Comuni e 14 Regioni. Qualche giornalista de ’la Repubblica' e de ’Il Fatto Quotidiano' si inventa le robe. La nostra priorità è salute, lavoro e futuro" ha detto Salvini nella puntata di Porta a Porta, in onda stasera su Rai1.

"Lei sta inciuciando con l’altro Matteo (Renzi, ndr) per il Qurinale?" gli chiede Vespa. "No, non vedo e non sento Renzi da tempo, io e Renzi abbiamo una visione del mondo e della politica diversi", taglia corto Salvini che poi lancia una proposta per la modifica del reddito di cittadinanza, provvedimento totem del Movimento 5 Stelle le cui falle e distorsioni sono evidenti da tempo. 

 

"Io sono per tagliare il reddito di cittadinanza a tutti coloro che lo usano rifiutando di andare a lavorare", ha detto il segretario della Lega, "Il reddito di cittadinanza - ha aggiunto - era nato, l’abbiamo votato, per aiutare per qualche mese chi non poteva lavorare in attesa di tornare a lavorare. Dopo tre anni, si è dimostrato un fallimento, non ha creato lavoro ma semmai lavoro nero. Qual è la posizione della Lega? Firmerò io l’emendamento in legge di bilancio. Confermare questo sostegno a chi non può lavorare: disabili, invalidi, chi ha la moglie, il marito o il figlio a casa da curare 24 ore su 24. Non puoi lavorare? Non ti abbandono, ti aiuto, ti proteggo. Ma siccome degli 8 miliardi di euro che costa il Rdc, la gran parte va a gente che rifiuta di andare a lavorare, quello lo tagli e lo usi per sostenere quelle partite Iva, quei commercianti e quegli artigiani che hanno sofferto durante l’anno e mezzo di Covid", ha concluso Salvini.

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