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Periferie, Michetti punta sulla sicurezza dei romani

Pietro De Leo
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Ancora una giornata di incontri e interlocuzioni per il candidato sindaco del centrodestra a Roma Enrico Michetti, nel day after della manifestazione di Piazza del Popolo che lo ha visto sul palco assieme a Giorgia Meloni. Domenica il candidato del centrodestra ha ripreso il tour nei quartieri. «Ascoltare i cittadini e dialogare con loro è la mia priorità –spiega il giurista in un post Facebook- È il mio modo di concepire la politica e l’amministrazione». E a questo proposito, a margine di un incontro a San Basilio («abbiamo discusso –ha fatto notare-della necessità di un piano serio per la sicurezza e della necessità di nuovi servizi»), ha rilanciato l’istituzione dell’assessore alle periferie che, ha proseguito, «devono sentire che l’amministrazione capitolina è presente e farà di tutto per il loro rilancio».

L’agenda di ieri ha fatto segnare una tappa di confronto anche con alcuni gestori di impianti sportivi al Centro Sportivo Giardinetti, dove è stato fatto il punto sulla necessità di valorizzare le strutture. Michetti, in questa occasione, ne ha sottolineato l’importanza, specie in chiave di crescita dei più giovani, e dunque fulcro di rilancio del tessuto sociale, oltre ad un volano per lo sviluppo dello sport cittadino e, sul lato economico, dell’edilizia. Dunque lo «sport diffuso» diventa una delle direttrici su cui, in caso di vittoria, si rivolgerà l’iniziativa di Michetti. Che dovrebbe prevedere, innanzitutto, una mappatura delle strutture non utilizzate. Questo al fine di recuperare quelle più compromesse sia sul lato edilizio, sia sul lato gestionale. Da lì, poi, efficientare i rapporti con i concessionari, attraverso lo snellimento delle procedure che consentano degli interventi di miglioria agli impianti da parte di chi decide di intervenire con investimenti privati ed un accesso al credito facilitato. Sulla messa a sistema delle realtà che si occupano di sport, Michetti a più volte insistito durante la campagna elettorale. Auspicando una collaborazione tra Comune e Federazioni Sportive, Enti di Promozione Sportiva e Discipline sportive associate. Definendo le società sportive «l’anima territoriale di un movimento martoriato dalla crisi della pandemia che ci hanno portato alle 40 medaglie olimpiche di Tokyo».

Dunque, un ingranaggio che parta dal basso, contemplando la centralità della funzione sociale dello sport, per poi arrivare ai grandi eventi. Qualche settimana fa, in un post di Facebook aveva scritto: «Le Olimpiadi del 2024 le vedremo in tv. Saranno a Parigi, perché qui si è scelto di non partecipare». Perciò «la candidatura di Roma ai mondiali di atletica del 2027 è un’occasione da non sprecare. Scappando dalla responsabilità non si va da nessuna parte. Torniamo a competere con i grandi eventi». Lo scopo è quello di rendere Roma «una capitale internazionale dello Sport». La proiezione sui grandi eventi, però, non si ferma soltanto allo sport. Il Giubileo del 2025 sarà un appuntamento che potrà fornire un banco di prova fondamentale per la città sulla capacità dell’amministrazione di prepararsi e organizzare i grandi appuntamenti di portata internazionale. «La città –scrive ancora Michetti su Facebook- deve farsi trovare pronta a questo appuntamento della cristianità con strumenti tecnico amministrativi e finanziari adeguati all’importanza dell’evento».
 

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