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Enrico Letta e Matteo Salvini, scontro totale. Settimana decisiva per il governo Draghi

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Settimana decisiva per il governo Draghi, pronto a portare giovedì in Cdm il decreto per ridurre l'impatto sui cittadini del costo delle bollette e contemporaneamente tirare le fila della riforma fiscale, dopo le polemiche sul catasto, per approvare nei prossimi 15 giorni il provvedimento. Ma sulla maggioranza pesa la frattura creatasi nella Lega per la questione green pass e da Cosenza il segretario Pd Enrico Letta affonda: "Salvini, che fa parte della maggioranza, si rivela irrilevante nelle scelte di governo. Quello che lui dice non si fa e credo che questo sia il motivo per cui le cose stanno, lentamente ma gradualmente e progressivamente, andando bene". E aggiunge: "Anche la Meloni è sulle sue posizioni ma lei fa opposizione ed è anche comprensibile". Menomale, incalza, "che la parte principale della Lega ha deciso di non seguire Salvini e appoggiare invece la linea secondo me di responsabilità del governo".

Il leader della Lega prova a rilanciare: "Più sedie vuote che cittadini stamattina per Letta e il Pd a Cosenza. Non spingete!", scrive su Twitter postando la foto del comizio di Letta in paragone a quella della sua iniziativa in provincia di Bovolone. L'esponente Dem non rinuncia alla replica e prova a chiudere la "penosa" polemica: "Non ne azzecca una, a Cosenza c'erano 33 gradi e le persone cercavano l’ombra in piedi alle 12".

Intanto il ministro Giancarlo Giorgetti ribadisce che "le decisioni difficili assunte dal governo sono volte a questo, non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l'incontro. Abbiamo fatto queste misure per riaprire". Per carità, con Salvini "andiamo d'amore e d'accordo", ma la distanza registrata è difficile da cancellare. "Può darsi che nella Lega ci siano opinioni diverse, ma come sempre è successo - prova a rassicurare uno storico del Carroccio, Francesco Speroni, interpellato da LaPresse - La stessa cosa accadeva ai tempi di Bossi e Maroni, ma alla fine si trova sempre una sintesi". Il leader manda un messaggio chiaro: "Per due anni il Veneto e l'Italia intera in mano a Pd e M5s non li lascio, questi li ammazzerebbero di tasse. E allora stiamo a vigilare".

Niente fratture né retromarce, piuttosto torna a insistere sui temi cari al centrodestra: "Pd e M5S pensano a Ius soli, ddl Zan e droga libera. Fino a quando noi saremo al governo non saranno mai realtà nel nostro Paese". E poi: "Noi vogliamo confermare quota 100 e togliere il reddito di cittadinanza a chi non ha voglia di lavorare e sono troppi. Abbiamo fatto una battaglia per smontare la legge Fornero. Se Pd e M5S ci vogliono tornare la Lega farà le barricate dentro e fuori dal parlamento perché con il lavoro non si scherza". Sulle bollette, incalza poi, "il governo ha il dovere di tagliare l'Iva e le tasse e lo può fare già domani mattina".

Sul tema avverte Giorgetti: "Il Governo interverrà per ridurre l'impatto sui consumatori, ma anche sulle imprese. A livello internazionale dobbiamo intervenire, partendo dall'idea che la transizione ambientale ha un costo e lo pagano consumatori e imprese". Il decreto cui lavora l'esecutivo dovrebbe riguardare l'azzeramento degli oneri di sistema in bolletta - circa 3,5 miliardi di intervento - mentre ulteriori misure dovrebbero essere rimandate alla legge di bilancio.

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