Silvio Berlusconi senatore a vita: l'appello della Biancofiore a Mattarella
Mancano pochi mesi al giorno in cui Sergio Mattarella dirà addio al Quirinale e Michaela Biancofiore, parlamentare di Coraggio Italia e Membro della dirigenza nazionale del partito, gli ha rivolto un appello. “Credo che il Presidente Mattarella abbia già detto urbi et orbi che non intenda duplicare il suo mandato e, continuare a tirarlo per la giacca, sia oltremodo offensivo delle sue libertà e del suo diritto ad un futuro di privacy. Pertanto - la nota della parlamentare - visti gli ultimi mesi al Quirinale del Presidente, un settennato condotto con equilibrio ed equidistanza tra le parti districandosi in legislature tumultuose, sarebbe un gesto storico di pacificazione nazionale, se il Presidente nominasse senatore a vita l’ex Presidente del Consiglio Berlusconi”.
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“Sono certa infatti - prosegue la Biancofiore - che Sergio Mattarella da giurista qual è, da presidente del CSM, abbia preso atto di alcune evidenti derive politiche di una parte della magistratura e delle plurime ingiustizie subite da Berlusconi, arrivate fino alla gogna della decadenza dal Senato ed oggi, di una volgare perizia psichiatrica. Io mi dimisi da sottosegretario di Stato per la sentenza Mediaset del 1 agosto 2013 avallata di fatto dal governo Letta che parlò di ‘fine del ventennio berlusconiano’ perché le persone si supportano con i fatti e non con facili parole. Pertanto mi chiedo che fine abbiano fatto le annunciate roboanti raccolte di firme di Forza Italia del 2020 per la sua nomina a senatore a vita, primo passo verso la riabilitazione del suo fondatore, per il quale la raccolta dovrebbe essere costante e incessante. La rincorsa alle più tonanti agenzie di queste ore lasciano il tempo che trovano e l’amarezza di un leader verso il quale c’è scarsissimo coraggio tra coloro che ha più premiato”.
La Biancofiore poi conclude: “La nomina a senatore a vita da parte del Presidente Mattarella, potrebbe essere il minimo riconoscimento di un ‘errore’ protrattosi per 25 anni, visto che la persecuzione nei confronti di Berlusconi ha dimostrato l'arroganza e l'acredine verso le tante italiane ed italiani che non si sono mai assuefatti alla vulgata comune, di coloro per i quali la democrazia è solo un fastidio”.
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