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Vi svelo la scorrettezza di Draghi, bordata Maglie contro il premier

Giorgia Peretti
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Continua lo scontro a distanza tra il ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il leader della Lega, Matteo Salvini. Dopo gli sbarchi incontrollati e i rave party abusivi di Viterbo, ad alimentare le polemiche è il caso dell’accoltellamento sul bus a Rimini, compiuto da un richiedente asilo alla richiesta della validazione del biglietto di viaggio. La titolare del Viminale definisce l’episodio gravissimo ma poi replica alle critiche così: “gli attacchi di Salvini sono un danno a tutto il governo”. Questo il tema in apertura della puntata di domenica 12 settembre di “Controcorrente”, il talk show preserale del weekend, in onda su Rete 4. A commentare le vicende con occhio critico è Maria Giovanna Maglie, che ospite di Veronica Gentili, non si lascia sfuggire l’occasione di lanciare una bordata al ministro Lamorgese e un’altra al premier Mario Draghi.

“È la sindrome del ministro io so io e voi non siete un…”, esordisce la giornalista che poi continua: “in questo governo ci sono due ministri che non avrebbero dovuto esserci uno si chiama Speranza, ed è in assoluto sul podio con la medaglia d'oro. E una che sta subito sotto, con la medaglia d'argento: la dottoressa Lamorgese”.  A chi accusa Salvini di costruire polemiche strumentali volte a non perdere la fiducia dei propri elettori, la Maglie risponde così: “Sì Salvini è sotto pressione. Non vuole perdere i voti, vorrei vedere che qualche leader politico voglia perdere voti a meno che non si sia ammalato di masochismo oltre che di Covid. Il problema è che se avvengono in continuazione cose che fanno capire che il ministro Lamorgese non è in controllo dell'ordine pubblico chiederne la testa non è solo legittimo e un atto di responsabilità”. Sebbene la ministra Lamorgese si sia detta disponibile al confronto con il leader della Lega, l’incontro, assistito dal presidente del Consiglio, non ha ancora trovato spazio nell’agenda politica del premier. Debolezza di Salvini o strategia di Mario Draghi? La Maglie non ha dubbi: “C'è una mancata dialettica tra Salvini e Draghi, la chiamiamo così, però forse piuttosto che della debolezza di Salvini ci dovremmo occupare della scorrettezza di Mario Draghi. Perché tu puoi anche essere il Dio dei tecnocrati ma se come hai detto tu “i partiti hanno il diritto di essere ascoltati” come mai poi non accade? Come mai magari ti faccio una telefonata di quelle informali che si fanno tra leader dei partiti e premier si parla? Si dice di “sì” e poi fa il contrario e uno, due, tre, quattro, cinque volte”.

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