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Salvini debutta in Vaticano con monsignor Gallagher

Francesco Storace
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Matteo Salvini oggi riceverà un nuovo Rosario e speriamo che il dono non faccia arrabbiare Letta e compagnia. Ma è indubbiamente un fatto politico rilevante che il segretario della Lega varchi le colonne del Vaticano per un incontro ufficiale. In veste di capo del suo partito è il primo in assoluto per lui.

Dall’altra parte del tavolo ci sarà monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato Vaticano. Che è una figura speciale e certamente gradita in modo particolare a Salvini: fu l’estensore della nota verbale con cui il Vaticano richiamò il governo italiano al rispetto delle intese concordatarie sul contestatissimo disegno di legge Zan.

Salvini, da ministro dell’Interno del governo Conte, era già stato in Vaticano per la festa di San Michele Arcangelo, patrono e protettore della polizia di Stato italiana e del corpo della gendarmeria vaticana. Una cerimonia, con tanto di foto finale del ministro, attorniato dalle forze di Polizia. Qualche mese prima, invece a maggio, il leader leghista, appena siglato l’accordo con il M5S per dar vita al governo gialloverde, aveva accompagnato il figlio – ovviamente in visita privata - a San Pietro. Salvini, entrato da un ingresso secondario, era poi rimasto in visita ai giardini vaticani e nella Cappella Sistina.

Di che cosa parleranno i due protagonisti dell’incontro? Le indiscrezioni del vigilia prevedono un confronto sull’Afghanistan dopo il ritiro delle truppe militare e la conseguente crisi di Kabul. Sul tema, Salvini ha già sviluppato una diplomazia parallela con diversi colloqui avuti con molti ambasciatori. Ma non sarà certamente questo l’unico oggetto di conversazione.

Non si esclude infatti che Gallagher e Salvini possano affrontare, nel colloquio, anche temi dell’attualità politica italiana come la gestione del fenomeno migratorio e lo stesso disegno di legge Zan sull’omotransfobia. E magari argomenti di indubbia delicatezza come le politiche sulla scuola. 

Quello di oggi sarà un passaggio fondamentale nei rapporti con la Chiesa, per il movimento politico di Salvini. Potrebbe segnare una svolta nelle relazioni, soprattutto ora che rappresenta il primo partito del centrodestra di governo a sostegno di Mario Draghi. E la prima «visita ufficiale» rientrerebbe in una strategia politica precisa, con l’obiettivo di riannodare i fili del dialogo Oltretevere, evitando tensioni su questioni da sempre sensibili.

Ovviamente fioccano i retroscena sulle modalità con cui si è arrivati all’incontro di oggi. Ma non bisogna mai dimenticare che la trama tessuta da Salvini è costante nel tempo. Giova rammentare le parole lusinghiere pronunciate nei suoi confronti nel 2019 dal Cardinale Camillo Ruini: «Salvini ha notevoli prospettive davanti». E il cammino oggi ha subìto un’accelerazione rimasta riservata fino all’ultimo momento.

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