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Si deve dimettere, Salvini non perdona la Lamorgese

Giada Oricchio
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“Esistono due Leghe? Ci sono dissidenti? Fantasia buona per Topolino. La Lamorgese? Doveva dimettersi”. Matteo Salvini spiega cosa sta succedendo alla Lega, ma su green pass, vaccino contro il Covid-19 e tamponi sono scintille con la conduttrice Myrta Merlino.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha rilasciato un’intervista a “L’Aria che Tira”, il programma del mattino di LA7, venerdì 10 settembre. La giornalista è partita con una domanda secca: “E’ vero che esistono due Leghe? Una nordista e governista e una disobbediente che flirta con Giorgia Meloni?” e la risposta è durissima: “Questa è fantasia che va bene per Topolino”. Alla precisazione che non si riferiva alle elezioni amministrative ma ai pareri discordanti degli esponenti leghisti sul green pass per contenere i contagi da Covid-19, Salvini sbuffa: “La Lega porta a casa risultati. Grazie a noi il governo ci ha dato ragione sui tamponi rapidi, salivari, gratuiti o a prezzo calmierato. Per chi li voglio? Per chi è in condizioni di necessità. Il milionario se lo può pagare, io penso alle famiglie con figli. E’ un problema economico.  Non si può fare un mutuo per fare i tamponi, io ringrazio gli italiani che scelgono liberamente di vaccinarsi, ma chi non può o non vuole farlo, cosa facciamo? Lo chiudiamo in cantina?”.

 

 

 

 

 

 

Sulla misura del green pass obbligatorio per il personale scolastico e per i genitori durante i ricevimenti, Salvini fa un respiro profondo e assume un’aria scettica: “Il 90% dello staff della scuola è vaccinato, non ritengo giusto licenziare un insegnante che per salute o per scelta non si vaccina, ma se lo Stato vuole imporre l’obbligo lo faccia con tutto quello che ne consegue. Io però non sono d’accordo”. Merlino lo interrompe per ricordargli che ha votato il provvedimento e Salvini sottolinea di essere al governo con PD e M5S senza condividere mezza idea su tasse, pensioni, immigrazione e salute: “L’ultimo è un tema su cui non ci si può dividere però non è sostenibile imporre il green pass a tutti i lavoratori. Dico di garantire i tamponi perché è il metodo più sicuro per garantire un positivo o un negativo, più del GP. Solo il tampone ci dà la certezza”. Merlino lo contraddice sostenendo che, secondo i medici, sia il vaccino la vera garanzia e parte un animato botta e risposta. “No, lei sbaglia! Sono vaccinato con la seconda dose, ma posso prendere e trasmettere il virus. Lo possiamo dire?” afferma Salvini e la conduttrice: “Perché ci sono i non vaccinati, così se lo prende”. Ma il leader leghista si impunta: “Mi faccia finire di parlare, non dobbiamo dare notizie sbagliate perché stiamo parlando della salute. Io sono vaccinato e posso prendere il Covid, invece se faccio un tampone in questo momento so di sicuro di essere negativo. Quindi lo strumento imbattibile e indiscutibile è il tampone! Il vaccino mi protegge, ma non mi rende immune”. Myrta Merlino non si arrende e spiega per filo e per segno cosa dicono illustri virologi e immunologi, ma Salvini è irremovibile: “Facciamo informazione corretta?”, “Ce la mettiamo tutta” replica con discreta eleganza Merlino. E l’ex Ministro spiega che le varianti del virus nascono come reazione al vaccino e tira in ballo Israele (dove il virus circola nonostante la popolazione sia vaccinata), la conduttrice cerca di far capire che le cose stanno diversamente: “La variante avviene perché continuano a esserci persone che non si vaccinano. Il vaiolo si è sradicato quando tutti erano immunizzati e ha smesso di circolare”. Niente, Salvini insiste e la giornalista esce dal vicolo cieco e torna sui tamponi: “Gratuiti o a prezzo calmierato per chi non se lo può permettere. Sono milioni di italiani. E se si tratta di un no vax indigente? Finiamola con questa tifoseria, non siamo a Milan-Inter. Siamo in un paese evoluto” chiosa il capo della Lega.

Sul Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, Salvini attacca a testa bassa: “Penso al rave party di quest’estate. Avevano provato a organizzarlo altrove, ma ci sono riusciti solo in Italia con tutte le conseguenze disastrose che abbiamo visto. Un Ministro dell’Interno che tollera una cosa del genere in piena pandemia vi sembra normale? Vi sembra all’altezza del suo compito?! In qualunque altro paese il Ministro si sarebbe dimesso mezz’ora dopo!”. Alla domanda sul perché Draghi la difenda, il leader del Carroccio ricorre alla metafora calcistica per dare il colpo di grazia: “Immagino che faccia come il CT della Nazionale, anche se un giocatore gioca male ed è oggettivamente inadeguato, difende tutti gli 11 in campo. Il problema non è per me, ma per l’Italia”.

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