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Arriva un'altra ondata di contagi, la doccia fredda di Pregliasco sul Covid

Giorgia Peretti
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“Dobbiamo prepararci ad uno scenario di un'altra possibile, e prevista, ondata di contagi lo vediamo anche in altre nazioni”. Fabrizio Pregliasco mette in guardia su una possibile nuova crescita dei contagi a “Agora”, mercoledì 8 settembre. Il virologo dell'Università degli Studi di Milano, e membro del Cts, in Lombardia è ospite di Luisella Costamagna nel talk mattutino di Rai 3, per fare il punto sull’andamento della pandemia e sull’estensione del green pass. Ma a destare preoccupazione tra gli scienziati sarebbe la ripresa delle scuole “perché ogni nazione ha un suo andamento ondulante non sincronizzato e condizioni metereologiche e il fatto della scuola come interconnessioni e contatti abbiamo visto lo scorso anno può aumentare”. È bene posizionarci appunto con delle modalità di attenzione, sottolinea il virologo, nella speranza “che poi anche l'andamento epidemiologico non sia così pesante”. Sull’obbligo vaccinale contro il Covid-19, Pregliasco fa sapere: “L’obbligo c’è dal 1888 in Italia, è chiaro che si tratta di un’extrema ratio. Ma si tratta di un equilibrio tra la libertà personale e la libertà della comunità anche perché non c’è una libertà di infettare gli altri. Perché oltre a creare problemi a chi non si vaccina, la non vaccinazione facilita la diffusione del virus e la continuazione di questa presenza che comunque dovremmo considerare perché comunque questa pandemia va avanti come le onde di un sasso buttato in uno stagno”.

 

 

 

 

E a coloro che si oppongono al vaccino rimandando le responsabilità allo Stato, il membro del Cts lombardo precisa: “la vaccinazione anche quella raccomandata, come per esempio quella antinfluenzale, viene già risarcita a livello istituzionale perché così nel passato il Tar e anche il Consiglio di Stato si sono espressi. Quindi non solo le vaccinazioni obbligatorie dello Stato ma quelle raccomandate vengono indennizzate perché questa con il green pass come dicevamo è ben più che raccomandato”. Infine, ribadisce l’importanza del vaccino ai più giovani: “Proprio perché il vaccino non è uno schermo al 100% bisogna cercare di limitare in questa fase la diffusione complessiva del virus. Sappiamo che con la variante Delta i giovani sono più coinvolti e proprio anche grazie al fatto che gran parte dei loro casi è asintomatico diventano diffusori inconsapevoli della malattia. Non è vero che il covid è assolutamente tranquillo e passa senza nessun problema anche qui ci sono casi di miocardite dovuti alla malattia e 1% dei giovani va in ospedale e soprattutto stiamo vedendo che sta risalendo anche nei giovani il problema del cosiddetto long covid quindi quei danni a diversi altri organi oltre ai polmoni”.

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