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Il sondaggio su green pass e vaccino obbligatorio che deve far riflettere Salvini: plebiscito di sì

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Il 75% degli italiani è molto favorevole al green pass e all’obbligo vaccinale. I numeri sono snocciolati da Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research e regina dei sondaggi, che nel suo intervento ad Agorà, programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3, pone l’accento sulla quantità ridotta di no-vax puri presenti all’interno della popolazione italiana. Un campanello di allarme per Matteo Salvini, che negli scorsi giorni è stato diviso tra le due anime della Lega, con quella più favorevole al vaccino e al green pass - rappresentata da Giancarlo Giorgetti e dai Governatori del Nord-Italia - che ha prevalso sull’ala oltranzista, il cui esponente principale è Claudio Borghi, autore del blitz nella Commissione della Camera che ha discusso del certificato verde. 

 

 

“La cosa incredibile - spiega la Ghisleri ad Agorà - è che in alcune categorie, come quella degli insegnanti, questi picchi toccano anche il 90%, un po’ per motivi legati alla propria salute e un po’ perché si guarda alla salute della comunità. Un quarto degli italiani rimane più scettico, tra questi c’è un 10% che rimane proprio contrario. Sono i no-vax tout-court, anche con vaccini istituzionali precedenti a quelli sul Covid. Quel 15% scettico e restio rimane ancora con un atteggiamento contraddittorio perché vorrebbe vaccinarsi ma ha ancora molta paura, pensa che i rischi siano maggiori dei benefici. E qui l’informazione la deve fare da padrona, non è tanto l’obbligo, ma la spinta gentile che si potrebbe dare per invogliare queste persone. Non è una scelta ideologica, è paura. Ci sono state tante diatribe sui vaccini, sulla tipologia e poi ci sono state tante fake news”. 

 

 

“Ricordiamoci - evidenzia la sondaggista, che fa emergere un numero molto ridotto di italiani che sono duri e puri nel dire no al vaccino - che il 92% degli italiani si fa auto-diagnosi per qualsiasi tipo di malattia aprendo Google, pensiamo allora con i vaccini. Se io sono già no-vax l’indicizzazione dei motori di ricerca mi mostra risultati su ciò di cui io sono già convinto. Si auto-alimenta il pensiero dei no-vax, che trovano giustificazioni su questo terreno, follie o meno”.

 

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