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Conte non sa che pesci pigliare e attacca i giornalisti a L'Aria che tira: non vi azzardate mai più

Giada Oricchio
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L’obbligo del vaccino per il Covid-19 ventilato dal premier Mario Draghi a partire da metà ottobre è l’origine del botta e risposta tra il neo leader del M5S, Giuseppe Conte, e il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini: “Non si azzardi a scriverlo mai più! E io non sono nostalgico di Palazzo Chigi". E poi un'ultima shade per Mryrta Merlino. A “L’Aria che Tira”, la conduttrice Myrta Merlino chiede all’ex premier di esprimersi in maniera netta sull’obbligatorietà del vaccino e quello fa melina: “La campagna vaccinale va completata, era l’obiettivo del Conte 2 ed è quello del governo Draghi. Dobbiamo mettere in sicurezza i cittadini dal punto di vista sanitario che significa anche dal punto di vista sociale ed economico. Sollecitiamo gli italiani a sottoporsi spontaneamente ai vaccini nel segno della libertà e della responsabilità. Adesso dobbiamo spingere sul green pass”. Di nuovo la Merlino prova a stanarlo: “Moral suasion e non obbligo dunque?” e il capo dei 5 Stelle usa parole da politico scafato: “Se queste misure non fossero sufficienti, tutto il Movimento valuterà, alla luce della curva epidemiologica, anche l’introduzione dell’obbligo vaccinale, ma è l’extrema ratio. La verità è che ragioniamo su dati scientifici elaborati giorno dopo giorno. Vediamo i numeri che arrivano da Israele dove un milione di persone sono alla terza dose e se c’è efficacia di protezione. Se serve lo faremo”.

 

 

Dunque nessuna pregiudiziale, ma nemmeno un sì convinto anche se Conte lancia un anatema: “Nessuno si azzardi a dire o scrivere come ha fatto il direttore Massimo Giannini che il Movimento è ni vax o no vax. Noi siamo per il completamento della campagna vaccinale”. Il giornalista, presente in studio, replica con un paio di stoccate: “Conte ha detto che sta seminando… Il suo partito, ah no mi correggo Movimento anche se sta diventando un partito, beh allora prima deve disossare il terreno prima di seminarlo, impossibile pensare il contrario, gli faccio gli auguro perché occorre una semina che sappia di discontinuità molto forte. Il M5S conosciuto finora di fatto non c’è più, c’è solo Grillo sullo sfondo che incombe ma non si sa in che forma e in quale direzione vuole andare. Ha un grande lavoro da fare. Sul reddito di cittadinanza, invece, ha ragione, non facciamo titoli sul nulla, ma la parte delle politiche attive va migliorata. Non può negare che il Mississipi navigator è stato un disastro, un fallimento totale”.

 

 

Conte però ha puntato Giannini e ribatte: "Sul suo giornale ci dà per morti, finiti, dice che non c'è più nulla dei pentastellati, parla di quel che rimane... Le ricordo che siamo una forza di maggioranza relativa", "No, non è vero che vi do per morti, smentisco" puntualizza il direttore de "La Stampa" e l'ex premier chiude quello che sembra un conto in sospeso: "Ecco bene, smentisca, mi fa piacere. I sondaggi, che comunque mi interessano poco, ci danno in risalita. Per un partito è importante la capacità di dialogare con i cittadini, la vitalità e la possibilità di riossigenarsi. Dobbiamo uscire dai Palazzi, qualcuno mi descrive come un nostalgico di Palazzo Chigi, non è vero, io sono felice di stare in mezzo alle persone e ascoltarle. Non scapperò davanti alle proteste: mi dicano anche che ho fatto male, ma mi serivrà per crescere". La Merlino deve chiudere e così lo invita in studio per proseguire la chiacchierata, ma Conte piazza l'ultima frecciatina: "Non sono mai venuto, oggi ho recuperato tutto il passato rispetto a quelli che sono sfilati da lei o stazionano stabilmente. Nessuno ne abbia a male".

 

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