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Giuseppe Conte e la figuraccia sui migranti. Salvini lo umilia: "Povero, vive male"

Adriano Bonanni
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La tensione sull'accoglienza dei profughi e su come gestire il flusso dei migranti è ancora altissima tra i partiti che sostengono Mario Draghi. E ci sono anche le critiche, durissime, da parte di Fratelli d'Italia che sta all'opposizione. Nel mirino ci sono ancora il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte. Se il partito di Giorgia Meloni ha già annunciato una mozione di sfiducia, Salvini non intende stare a guardare e assicura di stare lavorando a una propria proposta: "O il ministro dell'Interno comincia a fare il ministro o lo fa fare a qualcun altro", dice il leader della Lega. Nei confronti di Conte, Salvini usa anche l'arma dell'ironia: "I numeri parlano chiaro: con il ministro Lamorgese gli sbarchi si sono moltiplicati per otto rispetto a quando io ero ministro - scrive sul suo profilo Facebook - Dal 10 gennaio al 30 agosto sono sbarcati già 38.788 clandestini: un rischio sanitario e per la sicurezza. Da ministro dell'Interno ho dimostrato che bloccare gli sbarchi, riducendo drasticamente gli arrivi, i morti e i dispersi in mare, è possibile. E a settembre andrò anche a processo per questo... L'avvocato Conte vive male, è triste perché c'è Draghi al suo posto. Poveretto".

A blindare la ministra è proprio Conte che la definisce «molto competente» e ricorda: "Quando Salvini era un mio ministro cercai di fargli capire che un problema così complesso", come quello della gestione dei flussi di migranti, "non si affronta con la demagogia, facendo la voce grossa in televisione. Gli chiesi, senza successo, di migliorare il sistema dei rimpatri, ma non ci riuscì pur avendo i pieni poteri di ministro". Parole che scatenano il fuoco da parte di Giorgia Meloni: "Raffiche di sbarchi quotidiani, maxi rave illegali durati giorni, poliziotti contagiati in hotspot strapieni. Ma per Giuseppe Conte il ministro dell'Interno sarebbe "molto competente". Pianeta terra chiama Conte".

È il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli a difendere il ministro dell'Interno: «È evidente che anche le persone sono stufe della propaganda becera che viene fatta sul tema dei migranti. Chi ha avuto incarichi di governo, anche recenti, non ha risolto nessun problema e oggi vuole fare lezione su come affrontare un tema serio come quello delle migrazioni. Credo che l'operato del ministro Lamorgese sia eccellente e vada difeso». Ma a provocare i Cinque Stelle arriva il Pd, con il deputato Matteo Orfini: "Le parole di Giuseppe Conte, ovvero del premier che fece i decreti sicurezza, più che un giusto attacco a Salvini, sono una durissima autocritica. Bene, era ora. Spero che vi sia un conseguente cambio di linea del M5s, che su questi temi è rimasto fin qui troppo legato a quelle scelte sbagliate".

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