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Trenta sì, ma trecento sono troppe. Salta la candidatura dell'ex ministro M5s

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Non ce l'ha fatta a raccogliere le almeno 300 firme necessarie a presentare la candidatura alle suppletive della Camera nel collegio di Roma Primavalle. D'altra parte lei si chiama Elisabetta Trenta, e non Elisabetta Trecento e la sua popolarità come ex ministro della Difesa del M5s non è andata oltre il web. Al momento buono gli elettori in carne ed ossa non le hanno dato nemmeno la possibilità di provare la sfida elettorale, cosa che invece riesce a fare un outsider della politica come Luca Palamara, che di firme ne ha raccolte 500.

A dare l'annuncio del flop è stata la stessa Trenta, che ha provato a coprire il clamoroso insuccesso con una penosa scusa: "Le firme le avevo, ma non valevano territorialmente". Perché anche un bimbo sa che per candidarsi in un collegio uninominale di Roma servono firme degli abitanti di quella zona, non quelle di amici di chissà quale altro posto o paese. Ma anche qui come nelle migliori tradizioni la Trenta scarica la sua colpa sul M5s, reo secondo lei di non averla appoggiata non avendo presentato un candidato proprio: "in questo caso avremmo raccontato tutta un'altra storia". Già, ma la Trenta è uscita dal M5s polemizzando per non essere stata mantenuta ministro, incarico in cui obiettivamente non aveva brillato un granché. Era un po' difficile oggi pretendere una mano da quelli che avevi abbandonato con sdegno...

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