Afghanistan, Fedriga lancia l'allarme: "Attenti ai profughi. Rischio terroristi"
Bolla come «fallimentare» la missione in Afghanistan dell’Alleanza occidentale, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Sul fronte Covid-19, invece, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga è ottimista. È convinto che il prossimo autunno non sarà come quello del 2020. Come auspica che alle Politiche del 2023, il centrodestra si presenti in forma di federazione ai suoi elettori.
Presidente Fedriga, il leader della Lega apre a corridoi per profughi donne e bambini e no uomini. È d’accordo?
«Se pensiamo di trasformare missioni umanitarie con arrivi di giovani maschi, come è avvenuto con l’immigrazione illegale registratasi in questi anni in Italia, non c’è dubbio che non parliamo più di persone che scappano per una vita migliore, ma c’è il rischio di trovarci gente pericolosa nel nostro Paese. Non vorrei vedere casi come quelli francesi o inglesi dove persone arrivate da queste parti dell’Asia sono in sorveglianza speciale perché in odore di terrorismo. Credo che come Regioni, la prossima settimana affronteremo la questione profughi col governo».
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«Ora bisogna prestare particolare attenzione, soprattutto per i flussi migratori. Tutte le fonti confermano che tra le migliaia di persone che vanno via dall’Afghanistan c’è il forte rischio che si celino terroristi islamici. Poi che la missione in Afghanistan sia stata fallimentare, è sotto gli occhi di tutti. Bisognava liberare quel Paese, in cui per tanti anni è stato alimentato il terrorismo islamico, dal fondamentalismo per ridare diritti a quelle popolazioni e sicurezza all’Europa. E questo non è accaduto».
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La Sicilia è la prima regione "gialla". Dobbiamo pensare a un settembre come lo scorso anno?
«Fino a oggi, siamo riusciti a tenere l’Italia in "bianco" proprio grazie alle Regioni che hanno voluto un cambio di parametri. Se noi avessimo continuato ad applicare le regole in vigore fino allo scorso aprile, ovvero utilizzando il coefficiente Rt, avremmo avuto per tutta l’estate un’Italia arancione e rossa. Siamo passati prima sull’incidenza su 100mila abitanti in sette giorni, e poi su un’ulteriore modifica basata sulle ospedalizzazioni in area medica e terapia intensiva. Questo non solo ha permesso di tenere l’Italia in "bianco" ma ha permesso pure un monitoraggio attento degli ospedali che rischiano di diventare saturi. In ogni caso, ci confortano i dati positivi che arrivano dall’Istituto superiore della sanità sull’efficacia del vaccino e ciò ci fa presupporre che la situazione non sarà certo come quella che abbiamo vissuto lo scorso autunno».
È la giusta strada il vaccino obbligatorio?
«Serve sensibilizzare la gente a vaccinarsi, attraverso anche più attente spiegazioni e soprattutto attraverso la verità, sconfessando le false notizie. L’obbligo del vaccino, invece, penso che abbia un effetto avverso. Ovvero che provochi una radicalizzazione delle posizioni. Lampante l’esempio degli operatori sanitari: se l’obbligo avesse avuto successo, avremmo già avuto tutto il personale ospedaliero vaccinato, ma così non è stato. Quindi, la strada è spiegare e convincere».
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Siamo alla vigilia dell’apertura delle scuole e ritorna il tema trasporti.
«Questa volta il piano dell’utilizzo dei trasporti è stato fatto ed è un vincolo insuperabile. Come va ribadito che un numero maggiore di mezzi e di personale sarebbe incompatibile rispetto ai tempi della pandemia. Ci vorrebbero anni. D’altronde, la mobilità non può guardare semplicemente al trasporto, ma all’organizzazione di tutto, anche della scuola. E su questo dei passi avanti sono stati fatti. Penso, come abbiamo fatto in Friuli Venezia Giulia, all’istallazione nei bus di sistemi di filtraggio d’aria come nei treni a lunga percorrenza per ridurre il rischio contagio. Le Regioni la prossima settimana consegneranno i loro piani al ministero dei Trasporti contenenti più mezzi e alcune Regioni, come detto, applicheranno i sistemi di filtraggio. Con tutto ciò, assieme ai vaccini, alle misure di sicurezza e alla capienza all’80% di passeggeri sui mezzi di trasporto, ci auguriamo di partire con il cento per cento di presenza a scuola».
A che punto è la federazione del centrodestra?
«Quando finirà l’esperienza di questo governo di emergenza, con quest’ottimo presidente del Consiglio, che è Mario Draghi, mi auguro che il centrodestra si presenterà alle elezioni in una federazione. Ma la coalizione deve già iniziare a ragionare come un soggetto federato e quindi coordinato e non come una semplice sommatoria di partiti diversi».
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