accuse agli alleati
“Chi tocca Mario Draghi muore”. Gianfranco Rotondi paladino del Premier: non capisco Lega e Pd
Dopo la pausa estiva si entra in una nuova fase di lavoro per il Governo italiano guidato da Mario Draghi. Fino ad oggi le schermaglie tra partiti sono rimaste limitate, ma in vista dell’autunno e delle difficoltà che potrebbero nascere da un'accentuata conflittualità tra le forze politiche che sostengono il Premier c’è bisogno di mettere un punto e fare chiarezza. Un compito che prova a svolgere Gianfranco Rotondi, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, nell’intervista all’Adnkronos: “Draghi è difeso dalla circostanza obiettiva di essere una risorsa provvidenziale per il Paese, oggi chi tocca Draghi muore. Infatti non capisco Lega e Partito Democratico, che hanno fatto una scelta di responsabilità appoggiando Draghi ma poi non la praticano".
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"In politica - chiarisce Rotondi - non devi fare le cose a mezzo, o imbocchi una strada o quella opposta, avanti e dietro non vai a nessuna parte. Forza Italia ha scelto Draghi e lo difende come scelta di responsabilità e governabilità su un format democristiano. Pagherà? Io dico sì. Certamente - analizza il deputato azzurro - paga anche la scelta alternativa come quella di Giorgia Meloni. Entrambe le scommesse sono vincenti, per Meloni si vede subito come dimostrano i sondaggi, per Forza Italia si vedrà alla fine della legislatura. Sono sicuro che a valle delle scelte di questo Governo in materia ambientale si formerà una lista completamente nuova sulla scia del lampo verde che arriverà dalla Germania e Forza Italia - conclude Rotondi - tutto in un colpo raccoglierà il premio della sua responsabilità”.