piano B
Scuola e green pass, "è ora di puntare sui tamponi salivari". Il sottosegretario scrive a Draghi e Speranza
Scuola ko col green pass? Usiamo i tamponi salivari. L'obbligatorietà voluta dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dà l'illusione di sicurezza ma si teme fortemente che invece farà schizzare i contagi Covid. Il conto alla rovescia per l'inizio dell'anno scolastico è partito ma gli studi confermano che il vaccino non protegge chi hai intorno e le regole in classe saranno le stesse dello scorso anno, quando fu un disastro. Per questo il leghista Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, prova a correre ai ripari lanciando un appello al premier Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza: a scuola è ora di puntare sui tamponi salivari.
Leggi anche: Scuola ko col green pass a rotelle
"Mancano circa tre settimane all'inizio dell'anno scolastico e bisogna accelerare per sciogliere alcuni nodi che non ci lasciano tranquilli. La campagna di vaccinazione continua, ma sappiamo che l'immunizzazione da sola non basta per scongiurare l'ipotesi di quarantene e chiusure delle scuole a fronte della positività di studenti, insegnanti o personale degli istituti" scrive Sasso. E spiega: "I tamponi salivari possono essere un valido supporto per monitorare la situazione delle comunità scolastiche ed evitare il ricorso alla didattica a distanza: chiedo al Presidente Draghi e al Ministro Speranza di adoperarsi affinché si possa puntare con decisione sull'adozione massiccia di questi dispositivi. Non solo dobbiamo assicurare una partenza in sicurezza e in presenza a settembre, ma abbiamo anche il dovere di far sì che i nostri ragazzi e le famiglie non vadano verso un nuovo anno di lezioni a singhiozzo".
Il ragionamento del sottosegretario è quello che i tamponi salivari, affidabili dal punto dei risultati e ideali per le rilevazioni sui più piccoli, possono essere usati per tenere sotto controllo la situazione nei singoli istituti e per evitare di relegare tutti dietro allo schermo di un computer a fronte magari di una sola positività. "Il Veneto, notizia di queste ore - sottolinea Sasso - ha scelto di acquistarne un milione proprio per le operazioni di monitoraggio e tracciamento nelle scuole e la Lombardia si era già mossa in questo senso. Mi auguro che altri enti locali facciano a breve scelte simili, ancora meglio potendo contare sul sostegno finanziario dello Stato. Con una grande opera di tracciamento, poco invasivo grazie ai tamponi salivari, potremo avere un'arma in più per evitare le odiose chiusure e quarantene e soprattutto la didattica a distanza. L'ISS li ha convalidati da mesi. Usiamoli" chiede a gran voce Sasso appellandosi a premier e ministro della Salute.