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Covid, Figliuolo affitta da Neos un aereo taxi con la Cina per rifornirsi di aghi e siringhe

Dario Martini
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Aghi, siringhe e guanti sono le armi principali in un momento come questo. L'approvvigionamento di questi materiali è prioritario nella campagna vaccinale. Ovvio, quindi, che il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario all'emergenza contro il coronavirus, sia sempre attento a non rimanere senza. Però c'è un problema: a 18 mesi dall'inizio della pandemia l'Italia è ancora costretta ad importarli in gran parte dall'estero. E non da un Paese qualunque, ma dalla Cina, dove tutto iniziato.

Il 9 giugno scorso il commissario ha firmato una determina per «il trasporto urgente aereo dalla Cina del materiale necessario per l'emergenza Covid-19». Una sorta di via della Seta che nell'era del virus diventa via della Siringa. A dimostrazione che si tratta di una priorità, il generale ha affidato la procedura di affidamento a un uomo di sua fiducia, il colonnello Pasquale Mazzarella. Nella determina si legge che il colonnello ha dovuto «esperire una ricerca di mercato per l'esecuzione del servizio di presa in carico e trasporto con velivolo anche non dedicato, dalla Cina, delle merci che saranno di volta in volta indicate dal Commissario, consegna presso gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, comprensivo dello scarico della merce e delle attività di sdoganamento nel rispetto delle condizioni tecniche, per un valore massimo presunto di sedici milioni di euro oltre Iva se dovuta per il periodo orientativo pari a mesi sei comprensivo dell'eventuale proroga pari a tre mesi».

Il colonnello ha eseguito alla lettera il suo compito. Dalla struttura commissariale fanno saper che il servizio di trasporto aereo per portare il materiale dalla Cina è stato affidato, dopo apposita ricerca di mercato, alla Neos Spa, che «tra le otto ditte interessate, di cui tre hanno inviato preventivi di spesa, ha presentato l'offerta economica più bassa». La Neos, compagnia aerea che ha il suo quartier generale a Somma Lombardo e l'hub principale a Malpensa, non è nuova del settore. Già a fine marzo si era aggiudicata il trasporto in Italia dei materiali indispensabili alla vaccinazioni provenienti da tutto il mondo, dalla Russia alla Cina. Allora, il prezzo concordato era 11 milioni.

Figliuolo scrive anche un'altra cosa interessante nella determina del 9 giugno: «Attualmente buona parte del materiale propedeutico a garantire le vaccinazioni contro il Covid-19 (in particolare aghi, siringhe e guanti in nitrile) viene prodotto all'estero (soprattutto in Cina) e per lo stesso urge la necessità di procedere ad un loro immediato trasporto in Italia per una pronta distribuzione ai centri vaccinali regionali/provinciali». Ciò che sorprende è che, dopo diciotto mesi, le aziende italiane ancora non siano state capaci di organizzarsi per rispondere a una domanda estremamente alta di questi prodotti. Oltre all'aspetto sanitario, infatti, c'è sicuramente quello economico. Produrre e commercializzare aghi, siringhe e guanti in questa fase sicuramente un business molto remunerativo. Pare che solo la Cina lo abbia capito.

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