L'ex giallorosso Di Carlo si candida con Michetti
«La mia candidatura? È stata una cosa molto veloce, quando mi hanno chiamato sono stato molto orgoglioso, naturalmente, da romano amante della mia città come avrei potuto rifiutare? Ma tanta è la paura per quello che si dice della politica, di tutti questi personaggi che arrivano a sedere nei posti che contano e poi non fanno ciò che dovrebbero. Io sono considerato una persona seria e onesta, non vorrei rovinarmi la reputazione. Però Enrico Michetti mi è sembrata una persona seria, anche lui con tanti sogni nel cassetto che cerchiamo di realizzare». Antonio Di Carlo, 59 anni, ex centrocampista della Roma di Sven-Göran Eriksson, commenta così all’Adnkronos la candidatura nella lista civica Michetti.
Lui, che - precisa - politico non è, punta allo sport e, parlando del tanto discusso stadio della Roma, spiega: «Qualche anno fa, quando l’Italia si trovava in grossa crisi economica, l’idea di realizzare uno stadio come quello che era stato progettato a Tor di Valle avrebbe portato lavoro, che non fa mai male. Non capisco come mai, se tutte le città del mondo hanno impianti sportivi bellissimi, Roma, che è la Capitale, non debba averlo. Roma, certo, ma anche la Lazio». Qui il derby non conta, e da giallorosso pronto ad affiancare il candidato sindaco del centrodestra al Campidoglio, assicura: «Entrambe le squadre dovrebbero avere uno stadio, si potrebbe rimettere a posto il Flaminio. Basta la volontà e tuttavia si trova sempre il pretesto per non farlo».
Michetti mette in lista il superpoliziotto
«Roma oggi è inguardabile - continua l’ex giallorosso - io sono di Acilia e vedere il degrado ormai ovunque è sconfortante, sulla via del Mare che da Ostia arriva a Roma sono diventati brutti anche gli alberi, così come il lungomare con le piante secche. La mia città è abbandonata. Non do la colpa a nessuno ma si è fatto poco ed è ora di riqualificarla. Sì, anche partendo dallo sport, con impianti abbandonati da rimettere in funzione, con un occhio al sociale, pensando a chi, pur non avendone le possibilità, potrà praticare un’attività senza spese».