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Afghanistan, Matteo Salvini a Morning News: "Sto parlando con gli ambasciatori, il Pakistan...". Il ministro Di Maio cosa fa?

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L’Italia deve restare in Afghanistan, lo chiedo a Draghi. Io parlo con gli ambasciatori di quell’area, qualcun altro è impegnato altrove”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha rilasciato un’intervista a “Morning News”, il talk mattutino di Canale 5, spaziando dal rave party di Viterbo al fallimento della missione in Afghanistan con la ripresa del potere da parte dei talebani. “Non doveva finire così dopo 20 anni di sacrifici, di impegno e di volontariato, non si deve scappare vigliaccamente per scelta americana lasciando il paese nelle mani di questi personaggi. Il mio pensiero va alle famiglie dei 54 italiani morti lì” ha dichiarato Salvini.

Senza nominare direttamente il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rimasto al mare mentre i talebani riprendevano Kabul e americani e italiani iniziavano l’evacuazione dell’Afghanistan, ma con un riferimento chiaro, ha aggiunto: “Cosa sto facendo in queste ore perché altri evidentemente sono impegnati a fare altro? Ho sentito l’ambasciatore afgano e stamattina sentirò quello pakistano perché è il Pakistan il regista di quello che sta accadendo, è il filo rosso che collega l’estremismo islamico e il fanatismo islamico. Afghanistan, Pakistan, Turchia, Iran, Medio Oriente, poi passa per l’Egitto, la Libia, la Tunisia... E’ un problema per queste ragazze, ma anche per noi. Sto sentendo gli ambasciatori di tutta l’area perché l’Italia non può scappare, voglio capire cosa possiamo fare. Chiedo al governo italiano che rimanga una rappresentanza diplomatica per controllare e ricostruire l’Afghanistan. Se l’Occidente fugge dietro agli Stati Uniti, rimangono la Cina e la Turchia a investire e rischia di diventare la piattaforma della droga di tutto il mondo”.

Per l’ex ministro degli Interni la soluzione sono corridoi umanitari per chi ha collaborato con l’Occidente e per donne e bambini che “vanno messi in sicurezza”, ma ammonisce: “Sicuramente non si può chiedere all’Italia, che sta diventando il campo profughi d’Europa, di accogliere altre 30-50.000 persone. Ci sono altri 26 paesi europei? Facessero la loro parte, non possiamo risolvere tutti i problemi del mondo a carico dell’Italia anche perché tra gli uomini c’è un alto rischio di infiltrazioni terroristiche. Non riusciamo a intercettare un rave party di ragazzini impasticcati da mezza Europa e ci permettiamo di far entrare senza controllo e senza limite queste persone”.

 

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