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Corsa al Campidoglio, ecco il sondaggio che gela il Pd

Daniele Di Mario
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La paura al Nazareno fa... 20,9. Il Partito democratico a Roma è al di sotto del 21% e la corsa di Roberto Gualtieri al Campidoglio è tutta in salita. Se si votasse oggi, il candidato sindaco del centrosinistra, anziché rincorrere Enrico Michetti, dovrebbe preoccuparsi più di guardarsi le spalle dalla rimonta della prima cittadina uscente Virginia Raggi. Le possibilità dell’ex ministro dell’Economia di arrivare al ballottaggio sono così legate al risultato delle altre liste a lui collegate: senza di esse resterebbe fuori dallo spareggio.

Ecco il sondaggio che spaventa il Pd romano e il suo candidato sindaco. La rilevazione demoscopica sul voto di lista è stata commissionata da Sinistra Civica Ecologista per saggiare la propria performance ai nastri di partenza della competizione elettorale. La lista ecologista oggi è data al 2,9%, ma la proiezioni di crescita è fino al 4%. Insomma, la seconda forza della coalizione di centrosinistra dietro al Pd (20,9%), ma davanti alla lista civica di Gualtieri, quella lista «generone romano» che stanno mettendo insieme Alessandro Onorato e Tobia Zevi oggi accreditata del 2,6%. Con il M5S stimato al 22,1% (ma senza considerare la lista civica della sindaca uscente Raggi, non sondaggiata), il Pd ha bisogno di più liste per blindare il proprio candidato sindaco e approdare al ballottaggio. Per questo i Dem stanno spingendo gli alleati a formare più liste possibili, arrivando a quelle «sette-liste-sette» tanto care i dirigenti Dem. Ma le difficoltà non mancano: tranne la Sinistra Civica Ecologista, Demos (compagine di Sant’Egidio stimata però allo 0,4%) e naturalmente il Pd, le altre formazioni stanno riscontrando enormi difficoltà a schierare liste in tutti e quindici i Municipi.

Il sondaggio che gira da ieri nella coalizione democratica, per quanto riguarda le altre forze a sostegno di Gualtieri, stima i Verdi all’1,8%, e Roma Futura allo 0,7, segno che anche il progetto di riattrarre i fan di Ignazio Marino coinvolgendo Giovanni Caudo non dà i frutti sperati. «La corsa di Gualtieri va bene ma non è esplosiva - si ragiona negli ambienti parlamentari della sinistra - per arrivare al ballottaggio e tentare di vincere è quindi decisivo il contributo delle liste minori». Il Pd incentiva la formazione di più liste possibile per massimizzare i consensi, benché molte di queste non eleggeranno neppure un consigliere comunale (ci vuole almeno l’1,6% per eleggere un consigliere comunale in caso di vittoria), né consiglieri municipali (le formazioni sotto al 2,5% sono tagliate fuori per un quorum fisiologico). La sinistra Civica Ecologista in Campidoglio eleggerebbe 2-3 consiglieri in caso di vittoria e forte del sondaggio da domani avvierà la nuova campagna di comunicazione e di affissioni «A Roma facciamo la rivoluzione d’ottobre». Sostenitori e promotori della lista l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, Paolo Cento e i parlamentari Stefano Fassina, Nicola Fratoianni, Loredana De Petris, con l’obiettivo più o meno dichiarato di arrivare al 4%.

Basterà per portare Gualtieri al ballottaggio? La sfida elettorale finirà al fotofinish e il Pd punta tutto su queste «sette-liste-sette» per una coalizione che va dal «generone romano» ai centri sociali, accettando anche di finire sotto scacco con le formazioni alleate che, ormai consapevoli della debolezza dei Dem a Roma, in caso di successo rivendicheranno ruoli di governo centrali, a partire da quello di vicesindaco. Una poltrona che il Pd vorrebbe però assegnare a Silvia Costa, mentre il partito è ancora alla ricerca del capolista (si pensa a Beatrice Lorenzin dopo la rinuncia di Alessio D’Amato) e per ora ha chiuso una lista comunale a 36 (su 48) e ha preso atto delle rinunce a ricandidarsi del capogruppo Giulio Pelonzi e degli uscenti Marco Palumbo e Giulio Bugarini.

Tanti nodi da sciogliere in poco tempo e con gli avversari che incalzano. Il centrodestra vola in tutti i sondaggi, anche in quello commissionato da Sinistra Civica Ecologista. Fratelli d’Italia è dato al 19%, ma dagli stessi ambienti di sinistra si rileva come, anche secondo l’istituto demoscopico che ha realizzato l’indagine, il partito di Giorgia Meloni sia stato abbondantemente sottostimato. «Alla fine sarà primo partito, abbondantemente sopra il 22%. La lista FdI sarà fortissima e quando scenderà in campo Giorgia Meloni il voto di opinione si consoliderà ulteriormente su Michetti e su Fratelli d’Italia. Il centrodestra è già al ballottaggio. Guardiamoci le spalle dalla Raggi», spiegano fonti della sinistra. Così, con FdI sopra al 22% il Pd sarebbe oggi terzo partito dietro anche al M5s, mentre le liste a sostegno di Enrico Michetti porterebbero il candidato civico ben oltre il 37% considerando l’8,1 della Lega, il 4 di Forza Italia, lo 0,7 di Rinascimento-Cambiamo e il 2,9 della lista civica.

E Carlo Calenda? Azione è data al 5,6%, Italia Viva all’1,5 mentre gli altri partiti di centrosinistra dati al 6,3% appoggeranno candidati esterni alla coalizione che sostiene Gualtieri e quindi preferiranno molto probabilmente il leader di Azione, portando il suo consenso potenziale al 13-14%. Quanto alla sindaca uscente Virginia Raggi, se davvero il MoVimento 5 Stelle dovesse prendere il 22% e la lista civica a sostegno dovesse portare voti nuovi senza drenarne a quella pentastellata, allora davvero l’idea di contendere il ballottaggio a Gualtieri potrebbe essere percorribile. Anche per questo ieri il M5S si è affrettato a smentire l’indiscrezione pubblicata da Il Tempo secondo cui Giuseppe Conte sarebbe pronto a sostenere l’ex ministro dell’Economia al secondo turno: «Nessun accordo - spiega la nota grillina - con il Pd per sostenere al ballottaggio nelle comunali di Roma Roberto Gualtieri in cambio di un appoggio per le elezioni suppletive nel collegio uninominale Roma Centro. Conte non intende candidarsi. Ha deciso di dedicarsi a tempo pieno agli impegni per realizzare il rinnovamento, sul piano nazionale, del Movimento 5 Stelle. Inoltre, per le comunali di Roma, Conte si è sempre speso in prima persona e continuerà a spendersi per la corsa di Virginia Raggi che rappresenta il miglior candidato per il futuro della Capitale. Il Movimento appoggia Virginia in maniera compatta e convinta, a tutti i livelli». Schermaglie. La campagna elettorale vera deve ancora cominciare e partirà ai primi di settembre, dopo la presentazione delle liste e al rientro dei romani dalle vacanze.
 

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